Dalla formulazione di Hamer della sua teoria, e poi con lo sviluppo delle sue sue ricerche e analisi, è passata una quarantina d’anni… Dalle elaborazioni di Marx ed Engels, circa 1840-1890, con la diffusione dei loro concetti (fondanti) di analisi critico-superante del capitalismo e del suo Stato, sono passati circa due secoli… Per non dire di una “suite” di altri pensatori (fra cui il critico della “volontà di potenza”, e dei suoi deliri, Nietzsche).
È tanto tempo, è “roba del passato”? Ma osservazioni del genere sono solo l’esternazione dell’indotta stupidità corrente.
Queste elaborazioni, che si situano nei fermenti più vivi del vero “geist” dell’Occidente, restano necessarie e sono indispensabili – per la comprensione critica e per le vie di superamento dello “stato di cose presente”.
E la teoria hameriana si situa quasi-naturalmente nell’insieme dell’ “attrezzatura” (necessaria) di”armi della critica” del “sistema”, e lo fa sul versante della critica e superamento delle false-scienza medica/medicina/farmacologia, da due secoli e mezzo appropriate, “performate”, usate come strumenti da capitalismo e statualità.
Donde si comprende come, se le categorie concettuali di critica “dalle radici” dello “stato di cose presente” sono state oggetto di occultamento e cancellazione (su tutti i piani, anche nella testa della maggior parte dei “critici”, e tanto più in quella della “gente”), così, e per gli stessi motivi, la teoria hameriana è oggetto o di silenzio (seriosamente supponente), o di opposizione feroce (degli addetti del “sistema”), o tacciata di “pseudo-scienza” (da un mix di “occhiuti” mezzi-e-mezzi, di ignoranti volontari, nonché di sempre immancabili mentecatti – ben diffusi nella stessa franta “galassia” dell’opposizione e resistenza).
Quindi, con un detto antico, “a buon intenditor poche parole”: “intelligenti pauca” -> poco altro a chi capisce.
MM
