Allora:
-> riduzione generalizzata del potere d’acquisto (= impoverimento) della massa della popolazione.
-> Ciò colpisce anche il comparto dell’intrattenimento vacanziero (= bagni, alberghi & pensioni, bar, ristoranti), che reagiscono (in relazione a se stessi e all’indotto connesso) con l’aumento dei prezzi.
-> In base ai due fattori indicati, drastica la riduzione di presenze-utenti (che in parte vanno anche all’estero operante a prezzi ridotti – quindi flusso di risorse interne “altrove” – o che va al blocco di tale intrattenimento).
-> Crisi dei “balneari” (= lobby dei…) & annessi, e messa in evidenza del loro usufrutto pluriennale di spazio (= coste) pubblico, con (passati) grandi introiti (né mancano loro vessazioni, prevaricazioni indebite, speculazioni), nonché dell’indotto connesso.
-> Protesta ampia, e soprattutto nei fatti (esplicita o sottesa), contro l’aumento dei prezzi, e forte riduzione dell’accesso a tale utenza.
>- Governo/i (= giunte di regime) italiche sotto procedure di infrazione dalla gabbia-Ue per mancata applicazione della “Direttiva Bolkestein” (= concessioni alla gestione costiera con gare di appalto aperte a…chiunque).
>- Esito possibile, l’apertura all’attuazione della “Direttiva Bolkestein”, che comporterà una (relativa) riduzione dei prezzi balneari, con appalti dati o a prestanome, o a società di comodo, o direttamente a multinazionali, quindi con il passaggio (ennesimo…) in mano “altrui” della gestione di spiagge e coste del nostro paese), oppure con l’adeguamento alla “corsa” dei balneari “autoctoni” (magari sempre con “supporti altrui”…).
Ciò risolverà l’impoverimento di massa?
Ovviamente, per niente. Ma comporterà qualche “aggiustamento” – però nel contesto delineato, di ulteriore espropriazione (nei fatti) del nostro paese, e del suo popolo.
Voce gracchiante di qualche pappagallo parlante: “ma che ci vorresti fare, se no?”.
Ma è chiaro (benché astratto rispetto al contesto presente):
riduzione dei balneari a solo il 40% e prezzi del servizio fissati per legge; chi non accetta se ne va e la concessione va assegnata solo all’interno del paese (a cittadini italiani di lunga data, assodati di famiglia), fungendo soltanto da occupazione temporanea; le coste sono di libero accesso pobblico (e gli 8 km del Parco di Rimigliano, fra S. Vincenzo e Piombino, in Toscana, sono l’esempio di ottimo libero funzionamento, con tanto di docce libere comunali).
Il che non risolve l’impoverimento di massa, dovuto alle sciagurate politiche economiche quarantennali di quel regime che – in modo del tutto esplicito negli ultimi 5 anni – è divenuta la (ex-)Repubblica italiana, ma almeno indica come si potrebbero rapidamente risolvere la situazione di questo, pur sostanzialmente marginale epperò importante, comparto del paese.
Ormai ripeto sempre (come a suo tempo Catone con Cartagine):
Ue est delenda – l’Italia se ne deve andare (così distruggendola), nonché dalla sottostante Nato, e perciò va abbattutto il servile regime corrotto che domina in Italia – altrimenti…be’, andrà, anzi “si comporrà”, sempre di male in peggio.