C’è il “nuovo” reato, sancito per legge della (fu-)Repubblica italiana:
il “femminicidio”.
Legge varata dalla giunta di (cosiddetta) “destra” dell’italico regime, ma di sicuro con una certa soddisfazione anche della (cosiddetta) “sinistra” (si pensi alla duratura grancassa mediatica, alla propaganda detta “informativa” e anche ministeriale, allo stilema invalso delle esposizioni di scarpe rosse, al martellamento di matrice femminista sul/contro il fantomatico “patriarcato”, e così via). Ed è stato assunto il neologismo mediatico, appunto, di “femminicidio”, con pena sancita inappellabile: ergastolo.
Certo, le “uccisioni di femmine” si susseguono, in questo mondo di rapporti sociali sempre più spinti al dissolvimento nell’indecenza (é la neo-barbarie statual-capitalistica a individualismo atomizzante, con base di alienazione digitale).
Certo, è però molto chiaro che vi sono tante altre uccisioni, immediate o protratte nel tempo, anche nelle presenti condizioni di pace (= non di guerra aperta, guerreggiata – per ora…) – ossia per lavoro, trasporti, alimentazione, emissioni elettromagnetiche, geoingegneria, sanità (cosiddetta…), in generale per condizioni e prospettive di vita, etc.
E certo, si può ben constatare che centrarsi sul “femminicidio” fa parte della cancellazione (mentale) delle contraddizioni di classe (e la divisione fra dominanti e dominati è sempre più profonda, con aumento esponenziale dei dominati e concentrazione inversa dei dominanti), e quindi contraddizioni economiche, sociali, politiche, culturali, esistenziali.
Dunque, anche questa è una legge oscurante, fuorviante, occultante.
Ma è anche una legge divisiva e disuguagliante.
Infatti, non è forse già previsto il reato di omicidio? L’uccisione di una donna è, che dire?, “più grave” di quella di un uomo? Quindi, il principio (certamente e purtroppo, astratto, ma comunque fondamentale) per cui “la legge è uguale per tutti” non è più valido?
E così la stessa “parità di opportunità” è messa da parte?
Allora, per consequenzialità, si deve richiedere e si deve attendere anche il varo di altre leggi, che definiscano e sanciscano il reato di “maschicidio”, nonché quello di “pedocidio”, e quello di “gerontocidio” – e quello di “ergacidio” (omicidio da lavoro) no?
Stupidità e ignoranza, oscurantismo e irresponsabilità…dilagano, strabordano, impastano le teste dei molti, dei tanti, dei più. Soffia una sorta di demenzocrazia, che disegna il volto e tesse veste di un regime sempre più manipolatore e controllore, che inganna mentre comanda, impone, vessa. E in cui le stesse libertà formali (eguaglianza, diritti, garanzie…) del liberalismo sono negate, degenerate, tradotte in demenza quale altra faccia di un dispotismo neo-totalitario.
MM