Nea Polis

Il “caso Sea Watch”

 È la nave-Ong-tedesca-a-bandiera-olandese, con capitana tedesca («bianca, ricca, tedesca»: sua dichiarazione), che ha raccattato una quarantina di migranti (su appuntamento con le organizzazioni del traffico, com’è evidente né è stato, in fondo, negato, pur ciarlando di “naufraghi alla deriva”) e che sfida fieramente il divieto di attracco in acque italiane al porto di Lampedusa: una sfida aperta (e dichiarata) alla rivendicazione di «sovranità» italica (tardiva rispetto al passato “accoglientista” e peraltro bucherellata come un Emmental svizzero: gli «sbarchi fantasma» sono un flusso continuo e se ne è vista anche la “tecnica”, con barchini minori sganciati da navigli-madre). A bordo della nave-Ong sono saliti valorosi parlamentari ed esponenti piddini, bonineschi, “sinistri”, che dichiarano altisonanti “non scenderemo finché tutti non siano sbarcati e accolti”. Media mainstream scatenati a favore; Bergoglio e la sua Chiesa pure; «il manifesto» non poteva perdere l’occasione di fiondarsi sul ricco “boccone” di “umanitarismo internazionalista” nonché di anti-fascismo (c’è il fascismo in Italia …); per i fiorentini anche il nostrale (sí, come le galline) Nardella proclama «accoglieremo 12 profughi» (chissà perché 12 e non 11 o 23, ma tant’è …); “sinistri” vari manifestano (in quattro gatti o gruppettini: non vuol dire, si testimonia valorosamente): “chi ha cuore è con la capitana”, “è questione di umanità e di principio”. E la sovranità italiana? Ma quale sovranità? Siamo cittadini “d’Europa” e, anzi, “del mondo”, bisogna accogliere tutti, anche tutta l’Africa e il Vicino, Medio, Lontano Oriente (cosí quanto resta è libero per l’azione del grande capitale e massime potenze; ma questo non si dice: “prima l’umanità!”). Chi rivendica e cerca di attuare l’indipendenza e l’autonomia, ossia la sovranità (e questo è la sovranità) di un paese è uno xenofobo, razzista, fascista; se la maggioranza del popolo vuole che tale indipendenza e autonomia siano messe in atto, è subornata, ha idee sbagliate, è un popolo fascista; se nella stessa Costituzione è scritto che la sovranità appartiene al popolo, be’, “non cale”: non significa niente.

Dunque, sul piano legale si è di fronte a un palese reato. Ciò è indiscutibile: si viola il divieto, legale, di attracco e, di piú, si viola il diritto di esercizio della sovranità di uno Stato, l’Italia. Quindi, qual è il “principio”? Che, in nome dell’“umanità”, legge e diritto statale non contano? E lo si fa artatamente: non c’è nessun naufrago, ma persone-oggetti del traffico e del businessdell’immigrazione, raccolti a bella posta per costruire il “caso” e imporre la violazione. È un reato grosso: viola il divieto di attracco e l’esercizio della sovranità. Di conseguenza, i parlamentari ed esponenti piddini & soci sulla nave-Ong sono complici del reato. I media mainstream e Bergoglio & Chiesa sono complici a loro volta («il manifesto» poi, che sostiene il peggio del mondo verniciandolo di “rosso”, benché sbiadito, va solo lasciato al suo nulla; en passant: c’è qualche buon intervento di qualcuno migliore che ogni tanto si trova in tale foglio, ma l’autore va comunque attaccato, perché dà una copertura all’indecenza del giornale). “Chi ha cuore” è contro la nave-Ong e la sua capitana; chi mette in “questione il principio” è per l’esercizio legale della sovranità italiana; chi mette in “questione l’umanità” è contro l’immigrazione e l’emigrazione, per il diritto di vivere a casa propria di tutti.

È l’occasione non solo per una prova di forza decisiva (le sanzioni indicate dal ministro dell’Interno, Salvini, sono lievi: multa da € 50.000 alla nave-Ong, suo sequestro, processo a capitana ed equipaggio, etc.). È (sarebbe, perché in realtà non ci sarà) il momento di un bel processo per tutti questi delinquenti (chi viola la legge e in primo luogo il diritto di sovranità è un delinquente) e per i loro complici (mentre gli pseudo-profughi vanno … riportati in Libia e la nave-Ong va semplicemente sequestrata e appropriata). Da rilevare, positivamente, che il presidente del Consiglio, Conte, e il vicepresidente, Di Maio, come il ministro dei Trasporti e la ministra della Difesa, sono del tutto compatti con il ministro dell’Interno sulla “questione”. Tuttavia, è anche da rilevare che violazione e traccheggiamenti portano altri consensi ancora a Salvini-Lega. Occorre (occorrerebbe, perché in realtà non sarà così) prendere, e far conoscere con forza, misure ancora piú decise e dure, in particolare da parte di Di Maio e dei 5S, connettendole alla “trattativa con l’Europa” (che è l’Ue, non l’Europa: va ripetuto un’ennesima volta), premendo sulla sua inconsistenza per tutto ciò che non sia “non fate niente altro che non sia scucire soldi”, e battendo sull’esigenza di indipendenza e autonomia, ossia di sovranità, del nostro paese. Ma, su questo, allo stato attuale delle cose, c’è poco da sperare.

MM

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