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LA STORIA DELLA RANOCCHIA

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La tecnica della cottura lenta viene attuata con determinazione dal potere oligovernativo: una delle ultime trovate (per chi non se ne fosse accorto) è stata lo spostamento della data di versamento delle pensioni dal 1° del mese al 4. Qualcuno potrebbe dire: ma che differenza fa? Non ci viene pagata comunque la pensione? Non è lo stesso? No, non è la stessa cosa. Quattro giorni di interessi sottratti dai conti correnti dove vengono versate obbligatoriamente le pensioni fanno quella differenza che si sostanzia in tanti soldoni che rimangono nelle casse dell’Inps, appunto quattro giorni in piú. Dovremmo fare un po’ di conti, ma sicuramente si tratta di tanti soldi che … non si sa, o forse possiamo immaginare, dove finiranno … alla luce anche delle manovre di/su/per banche & co.

Da notare che, su questo, tutti hanno taciuto, compresi sindacati, come da copione; ma non ho udito neanche la minima lamentela dagli stessi e diretti interessati, a conferma che la tecnica oligovernativa funziona, e … cuoce la ranocchia a fuoco lento.

La prossima mossa sarà l’introduzione dei contratti di lavoro costruiti sulla base della produttività alla quale sarà legato il relativo salario, oltre all’introduzione delle compartecipazioni (incentivi percentuali) sulla base del risultato produttivo finale annuale. Già le compartecipazioni … è da gli anni settanta che i sindacati ne parlavano come cosa possibile (contrabbandata come introduzione di “elementi socialisti”) e non ci erano riusciti fino a quando c’è stata opposizione. Ma anche ciò passerà, accompagnato dall’assordante silenzio.

FR

1 Commento

  1. Cesarina

    Una precisazione a proposito del pagamento delle pensioni, che costituisce – a mio parere – un aggravante.
    Il pagamento ritardato non è né una trascuratezza, né una furba levata d’ingegno, di questo inizio del 2016: è stato cosí stabilito quando è stato deciso di unificare il pagamento delle pensioni (Inps e Inpdap), prima previsto in date diverse, portandolo al primo del mese per tutti. In quell’occasione venne stabilito che, qualora il primo del mese fosse un giorno festivo, il pagamento sarebbe stato effettuato non il giorno precedente, vale a dire l’ultimo giorno utile prima della data di scadenza – come era sempre avvenuto –, ma il primo giorno non festivo successivo a quella data. Come peraltro si è verificato all’inizio dello scorso agosto, quando il primo giorno cadeva di sabato e, di conseguenza, le pensioni vennero pagate il 3 di agosto. Dato il periodo, notoriamente dedito alle vacanze – sí, magari sul greto dell’Arno … – la cosa è passata sotto silenzio.
    Quanto a stabilire chi ci guadagna, direi che dovrebbero essere sia l’Inps che le banche: la mia pensione è stata accreditata il 4 gennaio, con valuta il 5 gennaio. Ed è piú bassa del solito. Che ci sia stato anche qualche “aggiustamento” al ribasso?

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