Nea Polis

Lo smascheramento finale della virologia

Due video (ed esperimenti) di importanza fondamentale, sono circolati in questo giugno 2021, quello a cura del dott. Stefano Scoglio (https://rumble.com/vis8vx-la-prova-definitiva-del-non-isolamento-virale.html), preceduto da quello (trad. e sottotitoli in it.) del microbiologo Stefan Lanka (https://rumble.com/vigznx-lo-smascheramento-finale-della-virologia.html) – con cui collabora Scoglio. Si rimanda a visione e lettura attente del “materiale”, ma se ne può dare un’estrema sintesi:

1) il metodo di «isolamento» del «virus» in esame nella coltura sperimentale – nonostante sia dato per scontato da tutti, microbiologi e virologi compresi – non è affidabile, e si basa sull’implementamento nella coltura stessa, il che risulta poco sensato per «isolare» il «virus»;

2) l’applicazione di tale metodo all’«isolamento» del Sars-Cov-2 o Covid 19 tramite lo standard di una coltura composta di fluidi di malati attribuiti-Covid e altre componenti, reni di scimmia, etc., con aggiunta di antibiotici e antimicotici, non «isola» un bel niente, ma constata solo il decadimento della coltura in questione – dal che la “deduzione” dell’esistenza del «virus» –, ma la stessa coltura condotta senza fluidi di malati attribuiti-Covid, però con tutto “il resto” perviene … allo stesso decadimento, per cui la “deduzione” risulta infondata;

3) l’esame con microscopio elettronico del componente detto «virus» (Covid, nel caso) non rileva nessunadifferenza fra questo e uno degli esomeri infracellulari, componenti essenziali (come i batteri), da sempre, del funzionamento dell’organismo (umano e della vita animale sul pianeta [*]).

Come deve “funzionare” la scienza? Che voglia essere tale, non le ciarlatanerie tanto dogmatiche quanto contraddittorie degli pseudo-scienziati e finti-medici da media (tv e stampa). Una teoria va sottoposta a falsificazione: se è confutata, in tutto o in parti essenziali, allora va accantonata; se la falsificazione non riesce, allora è confermata, quindi va assunta (accantonando le precedenti in contrasto). La risposta non può che essere questa: al contrario, il silenzio, il “far come se nulla fosse”, continuare con affermazioni e prassi precedenti, etc., non è scientificamente accettabile.

Dunque, attendendo una “scossa” – in merito a quanto esposto nei due video ed esperimenti correlati, e teoria conseguente –, se non dal “grosso” degli oppositori allo «stato di cose presente» (che tendono nel complesso a «far di tutta l’erba un fascio», purché “serva-contro”), almeno dagli “addetti ai lavori”, si può affermare, se tale teoria non viene confutata e perciò è confermata, che:

I) il «virus» (ossia «veleno») è solo un nome che viene pregiudizialmente dato a degli esomeri che si trovano in contesti informazionali connessi a condizioni egrotiche – per continuare a sostenere che il microrganismo (batterio) o l’esomero (che non è nemmeno un microrganismo vivente) è “la causa” della (delle) «malattia» («malattie»);

II) il Covid (l’esomero cosí denominato), non ha causato né causa nessuna «malattia» (risalendo al dibattito fra Pasteur e Béchamp, con intervento anche di Perkoffen: aveva ragione Béchamp);

III) il Covid resta non «isolato», per cui è insensato (stra-)parlare di sue «varianti», come altre “cause” – il che corrisponde solo all’occhiuto disegno del golpe-«stato di emergenza» permanente;

IV) tutte le “misure anti-Covid” (museruole, distanziamenti, no-assembramenti, «zone» colorate, clausure, etc.) sono tanto tiranniche quanto dissennate – e corrispondono solo a quanto sopra;

V) i vaccini sono errati (e si vedano le statistiche storiche a partire dal vaiolo, per arrivare alle delinquenziali imposizioni della Lorenzin, seguite dalla Grillo, e sempre in vigore) – e tanto piú lo sono, e duramente nocivi (nell’immediato, come si constata, e nel breve, medio e lungo periodo, come si constaterà), quelli che nemmeno tali sono, ossia i farmaci (o intrugli) genici attuali.

[* Qui, se pur non c’entra direttamente con tali prove sperimentali, ma per accostamento consequenziale, è utile ricordare la tesi di Sartorio e della E. Meloni di 5LB: gli esomeri costituiscono le costanti e fattive comunicazioni intracellulari nell’organismo.]

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