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MICHEA – VIETATO PISCIARE IN PIEDI

Se si cercasse un esempio di ciò che Engels [nell’Anti-Düring] intendeva con rivendicazione egualitaria «che cade necessariamente nell’assurdo» […,] quello recentemente fornito dal partito di sinistra svedese è sufficientemente chiaro […]. Il 12 giugno 2012 questo partito (che conta 22 deputati al parlamento svedese) ha effettivamente depositato al consiglio generale della Contea di Sörmland – tramite l’intermediario della sua vedette locale, Viggo Hansen – un progetto di legge mirante a vietare ormai a tutti gli «individui di sesso maschile» di orinare in piedi. Il fatto – sicuramente incomprensibile nel XXI secolo – che non esista ancora una legge svedese che permetta di definire una maniera di orinare che possa essere infine la stessa per tutti, costituisce, in effetti – agli occhi dei militanti di questo partito di estrema sinistra –, una discriminazione rivoltante e ideologicamente inaccettabile (e, d’altronde, andava da sé che la sola maniera democratica di orinare non poteva essere quella che impone la norma maschile). Di sicuro, ci sarebbe piaciuto che una legge cosí emancipatrice – ma che dà troppo presto per acquisita l’idea popolare secondo cui la differenza sessuale avrebbe qualcosa a che fare con la differenza anatomica – si articolasse piú chiaramente con la «teoria del genere» […,] secondo la quale, al contrario, questa pretesa differenza sessuale non designa nient’altro che una costruzione storica arbitraria e discriminante (in effetti, chi potrebbe pretendere di sapere che cos’è un «individuo di sesso maschile»?). Ma il fatto è che il bravo Viggo – non piú, d’altronde, di alcun altro militante del suo partito – non sembra avere notato in nessun momento questa difficoltà filosofica. Per il resto, è evidentemente al lettore che apparterrà di giudicare se Friedrich Engels può ancora essere considerato un vero marxista, o se non fosse piuttosto – come penserebbe oggi […, in Francia,] un qualsiasi spettatore del Grand Journal de Canal plus – un sinistro agitatore populista, xenofobo e fascistoide[1].



[1] J.-Cl. Michéa, Les mystères de la gauche, Paris, Flammarion, 20142, Scolio L, n. 7, pp. 105-106 (corsivi dell’autore; trad. it. di M. Monforte).

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