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SE L’AFRICA È RICCA – PERCHÉ È COSÌ POVERA?

 l’Africa è ricca – perché è così povera? La povertà in Africa dilaga, benché sia evidente che il continente è ricco di risorse. La risposta è che la rete di aiuti per lo sviluppo nonché la supervisione messe in atto dagli Statii piú ricchi e mediate da enti come Fmi e Banca Mondiale, possono essere viste piú come un aspiratore per risucchiare risorse e ricchezza finanziaria dalle nazioni piú povere, con sistemi legali o illegali, a seconda di quali generino i flussi maggiori. Cosí, benché l’Africa sia ricca, la sua interazione con il sistema monetario e di commercio mondiale lascia milioni dei suoi abitanti in condizioni di povertà estrema. Una di queste istituzioni-aspiratore è l’«accordo di libero scambio» (Epa) tra l’Ue e gli Stati dell’Africa Occidentale, ancora impantanati in una dipendenza di stampo post-coloniale a causa delle istituzioni post-coloniali, create per mantenere il controllo su queste risorse da parte degli ex colonialisti. Non paga di avere distrutto la prosperità nell’eurozona, l’Unione europea sta esercitando pressioni su alcune delle nazioni piú povere del mondo perché adottino lo stesso tipo di accordo monetario e fiscale fallimentare, e perché vadano oltre, firmando accordi di «libero scambio» con reciproca apertura dei mercati. Le altre nazioni dell’Africa occidentale dovrebbero seguire l’esempio della Nigeria e abbandonare questi accordi … Continua.

Vedi il testo integrale, segnalato da Tiziano Cardosi: http://vocidallestero.it/2017/08/21/bill-mitchell-lue-clona-se-stessa-in-africa-occidentale-e-si-dedica-a-saccheggiare-la-regione/.

Io rilevo come questo interessante e documentato intervento sia un (ennesimo) attestato di quanto vo dicendo (da tempo): 1) una grande causa del flusso migratorio è la guerra economica scatenata a livello planetario, e in Africa in particolare, dal grande capitale globalizzato-globalizzante, che però non procede “da sé” (non potrebbe), bensí tramite i suoi «organismi internazionali» (come, appunto, il Fmi e la Bm) e come l’Ue (la quale si conferma non solo come Unione anti-europea, ma anche come strumento del grande capitale globalizzato-globalizzante), nonché tramite le funzioni degli Stati e gli “accordi” fra Stati. Al che, va aggiunto, 2)si intreccia e si combina il seguito di guerre senza fine (interne ed esterne a questi paesi, e condotte direttamente e indirettamente dagli Stati-sede centrale del grande capitale globalizzato-globalizzante, con l’annesso della vendita e distribuzione di armamenti a iosa). E non basta: 3) vi interviene una stessa componente del grande capitale, nella forma del «microcredito» (che diventa maxicredito su scala di massa) all’immigrazione. Vi si inseriscono 4), quasi “naturalmente”, le organizzazioni dei pazzi criminali, ossia (il che è lo stesso) islamici (suscitate, promosse e finanziate per via diretta e indiretta da grandi potenze e loro loschi alleati), e organizzazioni criminali tout court (fiancheggiatrici o in relazione con le prime). Il tutto, 5), si situa in quanto voluto, previsto, programmato, fin dagli anni novanta del secolo scorso, dalle potenze (capitalistiche e statuali) del mondo, un piano di “rimescolamento” mondiale e, in particolare, di sostituzione delle popolazioni europee, nello specifico anche quella italiana, con l’afflusso di circa 250 milioni di persone, e senza dispiacersi della penetrazione, estensione e affermazione dell’Islam (finanziato direttamente da Arabia saudita, potentati del Golfo, etc.).

Perciò, chi sostiene l’immigrazione, dai sostenitori dell’immigrazione “senza limiti” ai sostenitori dell’immigrazione “regolata”, è funzionale al contesto indicato e al piano statual-capitalistico, comunque lo motivi (dall’umanitarismo cristiano al progressismo liberale fino all’internazionalismo proletario). Il contrasto all’immigrazione è tuttavia fuorviante (e finisce per diventare una via diversa, ma pur sempre funzionale al contesto indicato e al grande capitale) se posto come “cosa in sé e per sé”, isolata, ma va situato in un’operazione (in primo luogo di comprensione, per passare a definire la strategia restante) anti-«globalizzazione»-«organismi internazionali»-Ue/euro (e Nato sottesa). Cosí stanno le cose, e non altrimenti. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Mario Monforte

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