Nea Polis

A PROPOSITO DI AVAAZ E DELLA BONINO

A proposito di Avaaz e della Bonino,ben li descrive, ancora una volta, Enzo Pennetta.

SP

(Vedi:http://www.enzopennetta.it/2018/02/iadicicco-attaccato-da-avaaz-perche-la-votazione-di-roma-sara-un-referendum-pro-o-contro-soros/)

Soros punta sulla candidatura Bonino per condizionare il prossimo governo italiano, sulla sua strada [a Roma] solo il nome di Federico Iadicicco [di Fratelli d’Italia], che viene attaccato pesantemente dall’Ong «Avaaz» del finanziere ungherese. Al di là degli schieramenti politici nel collegio «Senato Roma 1» si gioca uno scontro diretto, chi vuole dire «no» a Soros ha una possibilità di farlo.

Il 7 febbraio l’ONG Avaaz, fondata e sostenuta dal finanziere George Soros, ha lanciato la sua campagna contro Federico Iadicicco, l’unico candidato in grado di imporre uno stop al suo tentativo di ipotecare le scelte del prossimo governo. Il segnale è stato dato con un post su FacebooK:

La prima cosa che emerge dal messaggio è la paura di essere sconfitti, nonostante il peso di immagine della candidata sorosiana Emma Bonino, si ammette chiaramente che le sorti della prossima elezione potrebbero decidersi su poche centinaia di voti, Avaaz fornisce cosí involontariamente un’importante informazione: dai loro dati il confronto nel collegio del «Senato Roma 1» è del tutto aperto e potrebbe sfociare in una clamorosa sconfitta.

La comunicazione con cui è stato costruito il messaggio rivela uno strano stato d’animo, nel quale la volontà di entrare di peso nel voto per condizionarlo viene trattenuta dalla consapevolezza che una presa di posizione cosí netta contro un candidato sulla [cui persona] non c’è nulla da dire in negativo appare troppo palesemente faziosa. Avaaz cerca di non tradire il suo scopo a favore del padrone Soros e tenta una contorsione comunicativa, con la quale la «campionessa dei diritti civili» viene opposta a qualcuno che evidentemente a loro parere non lo è, avendo avuto un ruolo nell’organizzazione del «Family Day». Tutta qui l’accusa di Avaaz.

Soros aveva già infiltrato i precedenti governi [… e] particolarmente significativa era stata la presenza [… della sua] Costanza Hermanin nel ministero della Giustizia, con il ruolo di segretaria particolare di Gennaro Migliore, come riportato sul sito del ministero:

La carriera di Costanza Hermanin si è svolta all’interno dell’«Open Society» di George Soros dal 1° maggio 2009 al 28 febbraio 2016; il giorno dopo è passata direttamente al ministero della Giustizia[…].Questo il modo di operare di Soros, l’uomo che dichiaratamente è stato dietro tutti i colpi di Stato degli ultimi venti anni (regime change, secondo la lingua «politicamente corretta») e che lo scorso ottobre ha spostato 18 Mld di dollari nella sua Ong, l’«Open Society Foundations», con la finalità di continuare ad influenzare le scelte di intere nazioni.

Il legame tra Emma Bonino e Soros è profondo, testimoniato dal premio a lei assegnato nel 2015 e confermato dagli stessi interessati. [… Perciò il] voto al collegio «Senato Roma I» è molto più che un semplice confronto tra partiti, è la possibilità di sconfiggere il potere eversivo di chi ha interferito con le sorti di interi popoli.

Siamo in un confronto elettorale diverso da quelli precedenti: chi va a votare stavolta non ha davanti a sé la scelta di un partito, ma quella tra l’affermarsi, forse irreversibile, delle forze globalizzanti della società liquida “ordoliberista” e l’inizio di una fase nuova in cui lo Stato torni a essere un corpo solido a tutela delle persone. Sarà un referendum sull’ingerenza di Soros e della sua Ong, il 4 marzo a «Roma I» si giocherà una battaglia decisiva e, senza guardare in faccia i simboli elettorali, chi vuole fermare le mani della «Open Society Foundations»non ha altra scelta […].

(Immagine in evidenza da piueuropa.eu)

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