Propongo un articolo di autista di Roma sul trasporto pubblico locale. Incollo in fondo le conclusioni che mi paiono interessanti; c’è anche la proposta di un gestore unico provinciale, ma rigorosamente pubblico. Interessantissima la proposta di coinvolgimento di associazioni e soprattutto delle singole persone, i destinatari del Tpl. Io sono molto preoccupato del progetto toscano di gestore unico regionale privato; nascerebbe un colosso monopolistico totalmente indipendente dagli interessi delle persone. Vedi:
http://www.laboratorio-21.it/il-privato-e-dannoso-il-caso-del-trasporto-pubblico-a-roma/
In conclusione, l’emblematica vicenda di Atac ci dimostra che, quando il “privato” mette le sue mani sui servizi pubblici, per esempio sui trasporti, li riduce, perché non ha interesse a garantire la percorrenza sulle linee a utenza medio-bassa, pure indispensabili a chi vive fuori mano e non ha modo di muoversi diversamente che con l’autobus, e accresce lo sfruttamento senza limiti degli uomini e dei mezzi. Non c’è quindi alternativa a una nuova stagione di lotta, che imponga innanzitutto l’uscita del “privato” dalla gestione della cosa pubblica, restituendo a noi cittadini il controllo delle aziende da noi finanziate, non solo tramite gli eletti nel parlamentino comunale, ma anche tramite forme nuove di coinvolgimento delle associazioni e dei singoli, per mettere tutti in condizioni di vedere cosa accade in Atac, impedendo alla radice la formazione degli sprechi e delle clientele presi a pretesto per giustificare l’entrata devastatrice del “padrone”. In verità, riguardo alle problematiche specifiche, Atac dialoga con i lavoratori e i cittadini già adesso attraverso alcune piattaforme informatiche dedicate, ma si tratta di un dialogo del tutto parziale, e meno che mai vincolante per la dirigenza. Si potrebbe invece dare vita a un questionario permanente, ben strutturato e approfondito, i cui continui aggiornamenti siano materiale di discussione e di decisione collegiale per Atac, per il Settimo dipartimento del Comune, che si occupa del trasporto pubblico, e per le Associazioni dei cittadini interessate. Riunioni pubbliche e pubblicizzate, alle quali possano assistere tutti quelli che lo vogliano. In prospettiva, poi è indispensabile pensare la rete del Trasporto pubblico locale del Lazio come un tutt’uno, e ogni capoluogo di provincia come un comparto, solo cosí le necessità possono essere collegate e integrate, raggiungendo economie di scala sufficientemente grandi da innescare risparmi e razionalizzazioni importanti. Parliamo qui della fondazione di un’Azienda Unica Regionale del trasporto, rigorosamente pubblica e dotata di finanziamenti certi, finalmente in grado di offrire alla cittadinanza il servizio efficace ed efficiente che le spetta, e che nessun privato, come abbiamo visto, è mai capace e disposto a dare.
T.Cardosi