COMUNICATO STAMPA. Firenze, 7 settembre 2018.
Le dichiarazioni di Rossi sulle infrastrutture non hanno senso. Il Comitato No Tunnel TAV legge con incredulità le parole del presidente regionale Enrico Rossi: «… non so come si faccia ancora a discutere sull’aeroporto e sul suo potenziamento (adeguare una pista per non andare a Bologna) per dare forza al dinamismo imprenditoriale che la regione mostra costantemente. Vedo che intervengono sindaci (Sesto e Prato) per interessi di parte, questo è corporativismo: ormai il populismo spiccio è entrato anche in questa regione. E spesso connota anche forze che mi aspetterei si facessero carico dell’interesse generale. E penso anche alla Tav: se non si mette a posto la stazione costruita i treni ci bypassano e cosí bisogna fare la terza corsia autostradale della Fi-Mare».
Ci sarebbe da discutere molto sulla necessità di un nuovo aeroporto in una Piana dove si abbattono enormi progetti insostenibili; soprattutto colpisce il provincialismo della rivalità con Bologna. Rivalità che nasconde un conflitto di interessi tra gruppi di potere totalmente scollegati dagli abitanti di Firenze e Bologna. Sopratutto si vuol ignorare premeditatamente la possibilità di un collegamento rapido tra Firenze e Pisa con il treno; con le strutture attuali, impiegando materiale veloce e leggero, si potrebbero collegare le città in 35 minuti, un tempo che sarebbe competitivo con la stessa tranvia da Peretola. Tutto questo ovviamente è ostacolato da quel progetto sbagliato e in via di fallimento che è il Pisa Mover, un aggravio economico e una rottura di carico per tutti quelli che vanno all’aeroporto pisano.
Accusare poi i sindaci della Piana di «interessi di parte» appare non solo surreale, ma profondamente in malafede: chi, piú della maggioranza che ancora governa la Regione, ha tutelato «interessi di parte» che non sono quelli degli abitanti, ma dei gruppi di potere che dettano le linee politiche?
L’apoteosi dello scollegamento dalla realtà di Rossi e della sua giunta si raggiunge quando si parla di tunnel Tav, sostenendo che «i treni ci bypassano» se non facciamo la nuova stazione ai Macelli. Forse Rossi vuol ignorare (o ignora davvero?) che tra Firenze SMN e Campo Marte attualmente fermano, nei giorni feriali, circa 160 treni ad alta velocità, mentre un numero ben minore non ferma. La decisione di far effettuare le fermate dei treni è data da considerazioni commerciali e dal numero di viaggiatori interessati, non dalla presenza o meno di una stazione! Rossi dimentica anche che le FS hanno chiaramente dichiarato che i viaggiatori vogliono scendere nella stazione di Santa Maria Novella, non in una stazione urbanisticamente squilibrata.
Il Comitato continua a chiedersi quale sia la logica che guida le argomentazioni sconclusionate di Rossi e quali siano gli interessi inconfessati per continuare a sostenere un progetto che è un totale fallimento e che continua a drenare, anche con cantieri fermi, centinaia di milioni di euro.
Comitato No Tunnel TAV Firenze
Cell. 338 3092948