Nea Polis

LETTA REGALA LE RISERVE AUREE

Il d.d.l. che cede le riserve auree di Bankitalia, tramite la sua completa privatizzazione, conteneva anche la soppressione dell’Imu-prima casa. Le due “faccende” non hanno nulla a che fare fra sé, pur con la chiacchiera sul recupero (del tutto presunto e comunque futuribile) di introiti tramite la rivalutazione delle riserve di Bankitalia a 7,5 milardi di €, da usare per …, etc.

Perché poste nello stesso d.d.l.? Per ricatto. Tipico sistema da gangsters, nel loro caso istituiti e costituiti: “se fate saltare il d.d.l., torna l’Imu”. Il che significa poco, dato che l’Imu sarà traslata nella Tasi, ma è molto utile per l’impatto sulla popolazione, tramite i servili media (ma basti dire media: queste tv e questa stampa sono servili per definizione, in quanto componente esterna-interna della «classe politica»). Infatti, non si è detto nulla o quasi sulla cessione delle riserve auree si badi bene: è ricchezza astratta, ma sempre molto piú concreta, tramite la traduzione nella materialità dell’oro, dei meri “titoli”, è ricchezza accumulata frutto del lavoro del popolo italiano, a cui ora viene rubata , mentre si è insistito sull’ostruzionismo condotto in parlamento, per renderlo tanto incomprensibile, quanto inviso, in modo di far passare il messaggio: “questa gente sa solo fare casino e ci vuole far ri-pagare l’Imu”.

La giunta Napolitano-Letta & compari, la «classe politica», complice, e i suoi partiti al seguito, collaborazionisti, hanno portato a termine questo ennesimo furto ai danni del popolo e del paese. Queste riserve rafforzeranno il sistema bancario-finanziario (il quale assume Bankitalia e quindi le riserve auree che custodisce), che continuerà nelle sue manovre come se i disastri provocati non significassero nulla , mentre, data il sempre maggiore carattere transnazionale del sistema bancario-finanziario stesso, rafforzeranno “altrui”, ossia la subordinazione del nostro paese. E si pensi allo scatenamento mediatico, se procederà (come dovrebbe) la pressione anti-euro e anti-Ue e pro una vera autonomia del nostro paese, del genere: “no, è una follia, una rovina, un disastro, anche perché per ottemperare ai dettami dell’Europa e salvare l’Italia abbiamo posto sotto altra decisionalità le riserve auree”, e/o discorsi simili. Peraltro, nel caso della fuoriuscita dall’euro (che sarebbe necessaria) o con ritorno a una moneta nazionale, o con un «euro a due velocità», aut similia, si avrebbe un’effettiva maggiore mancanza di copertura (tramite le riserve) della moneta circolante.

Da notare: la Boldrini ha posto la cosiddetta «ghigliottina» all’ostruzionismo, condotto in primo luogo, e giustamente, dai 5stelle i quali richiedevano, sempre giustamente, anche la separazione della soppressione dell’Imu dalla “faccenda” delle riserve auree , per far approvare il provvedimento, che altrimenti, scoccata mezzanotte del 29 gennaio, sarebbe automaticamente decaduto. Dirà che ha fatto ciò in nome della sua carica di presidentessa, etc., ma in realtà rivela appieno che cos’è la falso-furbesca opposizione di Ventola-Sel, sempre e comunque “costola esterna” del Pd.

Sul Pd stesso e gli altri partiti al seguito della «classe politica» si è detto: complici e collaborazionisti della giunta Napolitano-Letta nel dissolvimento del nostro paese e della sua popolazione. Lo vado dicendo da tempo: stanno portando fino in fondo la svendita del paese oltre all’insistenza colpevole sul liberismo e i dettami di Ue-Bce, «organismi internazionali», etc., vedi la svendita, avanzante dal 1992, del patrimonio di Stato (precisando: appropriato dallo Stato), arrivando ora alla cessione delle riserve auree, insieme a cui vi sono la svendita di Fincantieri, l’ulteriore «privatizzazione» delle Poste, la vicenda della Telecom, e si continuerà ancora. E l’aggregato maggiore, il Pd, in quanto maggiore ne ha le maggiori responsabilità, per cui costituisce il peggio del peggio.

La prospettiva? L’ho già detto, e vi insisto: l’Italia ridotta a “pontone” a disposizione altrui, su tutti i piani – militare, politico, economico, sociale, culturale (sí, anche socio-culturale: vedi l’afflusso migratorio, adesso senza alcuna remora), perfino linguistico (vedi la distruttiva anglofonia-anglofagia-anglomania strabordante) –, e il nostro paese infine ricondotto a ciò che ne disse von Metternich: «lItalia è un’espressione geografica».

Nessuno può essere innocente: certo non lo sono le catene di interessi e interessati, né le “liste di attesa”, connesse ai partiti-«classe politica», ma, nei fatti, non lo sono nemmeno le masse di fans e illusi di questo o quello, con tanto di oche e mentecatti, che non mancano affatto e, anzi, vengono prodotti e promossi.

Firenze, 30 gennaio 2014

Mario Monforte

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