Aveva detto Bini Smaghi, ex membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea dal giugno 2005 al 10 novembre 2011, che con leve economiche si era attuato un golpe di tipo nuovo – in un grafico di Bloomberg la traccia [mi par sensato rilevare – a favore delle analisi che produciamo – che, pur senza grafico, io indicai il «golpe bianco» e ne parlai e scrissi subito].
Del golpe delle istituzioni finanziarie Ue l’aveva detto questo economista, il giorno dopo la nomina a senatore a vita di Mario Monti e 6 giorni prima del suo incarico a presidente del Consiglio, una tempistica da inserire nella vicenda (in quei giorni Berlusconi premeva perché Bini Smaghi si dimettesse per nominare Draghi a presidente della Bce). Grafico tratto da Bloomberg:
La linea verde, Prodotto interno lordo (Pil, in inglese Gdp); viola, Debito Pubblico; bianca, i tassi di interesse dei Btp.
I valori dell’asse orizzontale sono a partire dal settembre 2011, periodo che va dal momento successivo alla lettera che la Bce inviò al governo italiano (5 agosto) e l’insediarsi del governo Monti nel novembre seguente. Da osservare: nell’agosto i tassi di interesse iniziarono a salire (e con essi lo spread) in modo ingiustificato in controtendenza ai valori del Pil e del debito pubblico, che erano in un momento favorevole. Poi si vede che i tassi segnano un doppio massimo nei mesi di ottobre-novembre per poi scendere bruscamente con l’inizio del governo Monti, che dava un segnale che i “mercati” aspettavano, per segnare un successivo massimo fino all’inizio del 2012, il che però coincide con l’inizio di una brusca discesa del Pil e l’impennata del debito pubblico. Cosa aveva chiesto la Bce al governo italiano nella lettera del 5 agosto? Eccone uno stralcio:
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori. Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti. Nell’attuale situazione […] vediamo l’esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita.
La Bce aveva chiesto misure che rendessero il «bilancio sostenibile» accrescendo il potenziale di crescita e diminuendo il debito pubblico: “inspiegabilmente”, quando gli indicatori economici mostrano che quanto richiesto va su valori negativi e molto peggiori rispetto al periodo precedente, la «fiducia dei mercati» torna a crescere. Se non si ipotizza che gli operatori economici siano inconsapevoli di quanto accade, si deve concludere che l’andamento dei tassi dei Btp, e quindi dello spread, non si basa sugli indicatori economici. Dall’insediamento del governo Monti in poi il Pil è andato sempre diminuendo e il debito aumentando, ma lo spread è andato in controcorrente. È un andamento ingiustificato: i «mercati» premiano l’Italia quando gli indicatori economici virano su valori negativi” Il che obbliga a delle riflessioni. Quali le richieste della Bce?
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C’é l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.
La Bce ha imposto all’Italia un governo non eletto, usando un nuovo tipo di arma, lo spread, che appare in andamento irrazionale, se riferito agli indicatori economici, ma razionale se riferito all’imposizione delle scelte della Bce, in direzione della svendita del patrimonio pubblico con le sue aziende piú appetibili e il peggioramento delle garanzie per i lavoratori per avere una manodopera a basso costo per chi avrebbe comprato le suddette aziende.
Da: http://www.enzopennetta.it/2015/03/il-golpe-del-2011-in-un-grafico-di-bloomberg/