Nea Polis

IL SISTEMA DI MUTUI PIU’ FOLLE MAI VISTO

Il sistema di mutui piú folle mai visto (da http://vocidallestero.it/2017/10/17/il-sistema-di-mutui-piu-folle-che-ho-mai-visto/). Il motivo della crisi finanziaria negli Usa è che Wall Street stava concedendo mutui per la casa anche a persone che non potevano permetterseli. Fino all’esplosione della crisi, gli investitori erano affamati di debito garantito da ipoteche immobiliari con rating AAA. Le società finanziarie concedevano molti prestiti anche a mutuatari a rischio (subprime) per rivenderli a Wall Street. Wall Street ne impacchettava tanti insieme e una delle agenzie di rating piú importanti (come Moody’s o Standard & Poor’s) certificava questi mucchi di rifiuti con AAA. che, secondo Moody, significa che l’investimento «dovrebbe sopravvivere all’equivalente della Grande Depressione». Il ragionamento: un singolo mutuo subprime è rischioso. Ma se si mettono insieme i mutui di migliaia di persone, a questo punto il pacchetto può ottenere un rating AAA. Perché non è possibile che tutti non rimborsino il prestito. E poi, be’, sul mercato immobiliare i soldi non vanno mai perduti. In realtà le agenzie di rating non erano cosí stupide. Le indagini dopo la crisi hanno mostrato una quantità di e-mail incriminanti, come questa di un dirigente di Standard & Poor’s: «signore aiuta la nostra fottuta truffa … questo deve essere il posto piú stupido in cui ho mai lavorato».

Per ipoteche sufficienti a soddisfare la domanda, i finanziatori facevao di tutto: 1) vendere una casa senza anticipo in contanti; 1) tassi di ingresso trappola (rate mensili temporaneamente piú basse, che poi si adeguano alle tariffe di mercato); 3) pagare parte del mutuo per un paio di mesi (i piccoli istituti di credito rivendevano il prestito a Wall Street in un mese o due, cancellando la loro responsabilità: se le commissioni sul prestito erano superiori alle spese, ci guadagnavano comunque).

I peggiori prestiti subprime erano nominati NINJAs: No income, No job, No assets («nessuna entrata, nessuno stipendio, nessuna garanzia»). Quando non furono piú in grado di emettere sufficienti mutui, a Wall Street sono diventati creativi. Hanno cominciato a impacchettare pacchetti di ipoteche, chiamati «CDO (Collateralized Debt Obligation) al quadrato» (come garanzia altri CDO). Hanno creato “CDO sintetici”, derivati di altri mutui subprime e di altri CDO (per giocare sul mercato dei mutui senza che ci fossero dietro nuovi mutui reali). È finita in disastro perché chi aveva sottoscritto i mutui pur non potedo permetterselo ha smesso di pagare le rate. E i CDO, i CDO al quadrato e i CDO sintetici (diffusi in tutto il mondo) hanno fatto bancarotta. Tutto è iniziato con la vendita di case a chi non poteva permettersele. ll che riporta a oggi,

Negli Usa il debito degli studenti ha raggiunto il livello di 1,4 trilioni di dollari. E i millennials faticano a pagarli. L’Associazione Nazionale degli Agenti immobiliari ha svolto un sondaggio tra 2.000 millennials tra 22 e 35 anni. Solo il 20% possiede una casa. Degli 8 su 10 che non la possedevano, l’83% ha affermato che la ragione era il debito contratto per studiare. E l’84% ha risposto che avrebbe dovuto rinviare l’acquisto della casa per anni (la media era 7 anni). È un guaio per l’attività immobiliare. Ma, di nuovo, i finanziatori stanno diventando creativi. L’impresa edilizia di Miami Lennar Homes ha annunciato di pagare gran parte del prestito studentesco: attraverso la sua controllata Eagle Home Mortgage, l’azienda pagherà il 3% del prezzo della casa, fino a 13.000 dollari.

Il debito è diventato a tal punto la chiave di volta, che l’unico modo di permettersi qualcosa è scambiare un debito, che non possiamo permetterci, con un altro debito. Un recente studio della Pew Charitable Trust: il 41% delle famiglie americane ha meno di 2.000 dollari di risparmi; un terzo ha zero risparmi (tra cui 1 su 10 famiglie con oltre 100.000 dollari di reddito). Un altro studio: il 70% degli americani ha meno di 1.000 dollari di risparmi. L’America è a pezzi: una spesa imprevista come per un pneumatico o una visita medica manderebbe a gambe all’aria la maggior parte delle persone. E peggiora. In agosto, l’ammontare del conto medio delle famiglie nella Bank of America (592 miliardi di dollari in depositi di cittadini privati, 46 milioni di famiglie) è solo 12.870 dollari per famiglia. E include risparmi, investimenti, piani di pensionamento: tutto. E questa è la media, resa piú alta dai titolari di conti enormi. Non c’è da meravigliarsi che gli americani abbiano 1.021 trilioni di dollari di debiti con la carta di credito: la somma piú alta della storia. Anche i finanziamenti per l’acquisto di auto hanno toccato 1,2 trilioni di dollari. E il governo Usa è sotto di piú di 20 trilioni di dollari. Il debito statunitense è al 104% del PIL. E il debito totale è cresciuto del 48% dal 2010. E la colonna dei debiti si allunga. Nel frattempo, attivi e produttività non tengono il passo. Ma si continua a comprare case, automobili, televisioni e pagare tasse dell’Università, indebitandosi sempre di piú e scambiando un debito con un altro.La ricchezza si basa su risparmio e produzione. Non su truccare le carte e sprofondare nei debiti. Non si può dire quando il castello di carte crollerà. Ma precipiterà.

immagine By respres (http://www.flickr.com/photos/respres/2539334956/) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

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