Nea Polis

Legale vs legittimo – e un quarto “golpebianco”. 

 Consumptum est: tutto è compiuto: il governo 5S-Pd si è imposto; il voto 5S sulla «Piattaforma Rousseau» l’ha acclamato come previsto («sí» del 79,3% dei votanti: i dubbi su tali esiti non sono infondati, né ci si può dare affidare a questa «piattaforma» privata su cui, vedi caso!, è sempre stato approvato in modo schiacciante quanto già deciso dagli “esponenti” del M5S – ma i piú che fondati sospetti non mutano la “cosa”); si è formato il governo Conte «-bis» o «-due» (come vuole Renzi), con regia accorta di Mattarella (democristiano d.o.c.g. “esatto” per il Pd, messo da Renzi alla presidenza della Repubblica) che bilancia canina fedeltà alla Nato-Usa e abietta sottomissione all’Ue; si ha questo scialbo governo di personaggi-farsa, da Conte (a sua volta democristiano d.o.c.g., dai suoi studi e “rapporti cardinalizi”, conseguente facile collocazione nell’ordinariato della docenza, fino alla “fede” in Pio da Petralcina) ai vari ministri (tanti, 21, e poi ci sono i sottosegretari …); un governo che sarà soltanto il commesso di servizio dell’Ue (di Germania e Francia & accoliti) ma ribadendo l’«alleanza» (subalternità) agli Usa, e che tenterà di applicare la nuova linea-Ue di piú «flessibilità» (sul totem del «debito», specie pro Germania e Francia, ma ci rientra anche l’Italia – come attesta la riduzione dello spread, che lo dimostra solo strumento politico), per cercare un consenso di massa, tramite un po’ di “pezze” messe qua e là, a quella che resta la direttrice centrale: globalismo, imperativi del grande capitale transnazionale, delle sue centrali, della finanza speculativa, subordinazione degli Stati membri all’Ue (ossia alla Germania e Francia). E il M5S si è dimostrato essere ciò che in effetti davvero volevano Grillo & “capi” (effettivi), ossia funzione della «stabilità», cioe ossequienza all’Ue, al globalismo, alla Nato, a scapito del nostro popolo e paese (come si è esperito).

Quanto rilevato – se non si è un “interessato”, o si vuole il paraocchi, o si è un’oca o un mentecatto – è indiscutibile. Ma è altra la riflessione qui da esporre. La ricerca di accordo fra forze politiche presenti con i loro parlamentari è legale, non contro la Costituzione, e cosí porre presidente del Consiglio dei ministri e ministri persone non elette. Forzature sono legali: in 6 anni un Pd minoritario 4 volte al governo e Napolitano eletto alla presidenza della Repubblica la seconda volta. Ma sul piano legale il Pd poteva e della seconda volta di Napolitano si affermò che se la Costituzione non lo diceva, non l’escludeva (discorso “tirato”, ma tant’è). In realtà, la caduta del governo Berlusconi (su spinta e manovra estera: Ue) e la suite di governi Monti, poi Letta, poi Renzi, a regia interna di Napolitano, travalicarono le volontà della popolazione: furono, politicamente, tregolpe bianchi” – ma non illegali. Si può dire lo stesso del governo «pentapiddino»: politicamente, è il quartogolpe bianco” (con regia interna di Mattarella, e su spinta e manovra estera: Ue) perché non corrisponde alla volontà della maggioranza della popolazione, o comunque questa andrebbe verificata con nuove elezioni. Tuttavia, se si afferma che abbiamo una Costituzione democratica («la piú bella del mondo») e una «democrazia parlamentare», non si può parlare di “golpe bianco” perché è legale, costituzionale – ma si può affermare il quarto“golpe bianco” è illegittimo, come i tre precedenti: di fronte alle volontà, alle condizioni, alle prospettive del popolo italiano (di gran parte, non di quel 10% che si è venuta sempre piú arricchendo nella suite di governi golpisti). Quindi, domande: che democrazia è (la democrazia è «il potere del popolo, per il popolo, esercitato dal popolo») quella che permette di rendere legale ciò che non è legittimo? Che democrazia è quella che chiama al voto ogni cinque anni (però non esclude elezioni anticipate) e rimette le decisioni di/per 60 milioni di cittadini a meno di un migliaio di eletti nonché a chi i vertici istituzionali decidono di “chiamare” al di la degli eletti? È tutto legale. Ma è legittimo? E la Costituzione, tirata “a proprio pro” da tutte le parti, che si riempiono la bocca delle parole «democrazia», «democratico», è una Costituzione democratica? In sé – al di là di quanto sia stata disattesa, distorta, modificata (aggravandone il carattere), e con i suoi “principi” e “valori”, che un «padre costituente» come Calamandrei all’inizio non voleva votare poiché «non prescrittivi». Ma anche per applicarli bisogna passare attraverso le modalità costituzionali – cosí legali, tuttavia cosí aperte a bloccare, a essere illegittime, come si è delineato -, tanto piú che l’art. 1 recita che la sovranità spetta al popolo, però «nelle forme e nei limiti» posti dalla Costituzione: il che significa che quella popolare è a «sovranità limitata». E non si ha prótos o démos, conta prima il popolo, e non le leggi, norme, regole che lo vincolano, stringono e costringono. Si lasciano qui le domande, che chiedono almeno di pensare alle risposte. E si tornerà su questo “nodo”: che è davvero centrale.

MM

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