Nea Polis

LEGGE ELETTORALE, DAL CDC

Pur nella consueta e generale, assunta e accreditata da tutti (o quasi), confusione secondo cui il sistema elettivo-rappresentativo sarebbe “la democrazia” (è la voce della coltivata ignoranza e del promosso occultamento: è questo, invece, il sistema oligarchico del liberalismo, in cui i tantissimi danno il, piú o meno manipolato, consenso alla gestione governativa dei pochissimi), va ben evidenziato come la legge elettorale, dall’ennesimo nomignolo ignobile, Rosatellum (dal primo firmatario, il dis-onorevole Rosato), posta in approvazione in parlamento sia un’ennesima strozzatura (dopo il Porcellum, dopo l’Italicum) dello stesso principio (liberale) del consenso (all’oligarchia), basato su «una testa, un voto», rimettendo la sostanza della composizione parlamentare all’oligarchia data, articolata in frazioni e fazioni, con partiti (fatti di “interessi” e “interessati”, “liste d’attesa”, schiere di tifosi, oche e mentecatti) al seguito: si situa ancora sempre nella linea dei regimi liberali di “strozzare” la gestione (governo e supporto parlamentare) in modo dirigistico e autoritario. In tal senso la critica condotta dal «Coordinamento per la democrazia costituzionale», pur, ripeto, nella confusione sulla “democrazia” (anche nella sua stessa denominazione: la democrazia non è fatta dalle leggi e dalla statuizione costituzionale, ma fa le leggi, le elimina se negative e le modifica se da migliorare, ed è un “modo di essere” che si auto-istituisce, si viene precisando e perfezionando), è del tutto sensata, e la riporto.

MM

No a questa legge elettorale che renderà sempre più il parlamento subalterno alla volontà dei capi partito. Mettere la fiducia per costringere il parlamento a votare la legge elettorale è un atto di eccezionale gravità. Anzitutto vuol dire che la maggioranza parlamentare tanto decantata potrebbe non esserci e governo e maggioranza pensano di risolvere le difficoltà con un atto di imposizione come è il voto di fiducia. Si sta riproponendo lo scenario autoritario dell’approvazione dell’Italicum. Si ripropone in modo ancora piú negativo un atteggiamento di spregio verso il ruolo del parlamento che anticipa quel che accadrà dopo le elezioni, se questa legge elettorale andrà in porto: il futuro parlamento con questa legge non sarà scelto dai cittadini ma nominato dai capi dei partiti. Non solo non ci consentono di scegliere i parlamentari, ma neppure hanno accettato di introdurre modifiche di buon senso come la possibilità di esprimere due voti distinti tra liste del proporzionale e candidati nel maggioritario, meglio se con due distinte schede (come hanno suggerito autorevoli costituzionalisti), limitando cosí pesantemente la possibilità degli elettori di scegliere. È una pessima scelta per la nostra democrazia.
Se il governo Gentiloni si assumerà questa responsabilità vorrà dire che ha chinato la testa di fronte al diktat di Renzi e del Pd, e questo malgrado avesse piú volte affermato che il governo non sarebbe entrato, tantomeno con questa autentica imposizione, sulla legge elettorale. La parola del governo e del presidente del Consiglio non avranno piú alcun valore da qui in avanti, questo è un atto grave che avrà ripercussioni pesanti. Tutte le dichiarazioni di garbo istituzionale fin qui fatte suonano come autentiche prese in giro degli elettori. Il presidente della Repubblica farebbe bene a fermare questo atteggiamento autoritario e a non firmare una legge elettorale approvata con voto di fiducia a pochi mesi dalle elezioni e in spregio a un referendum che ha bocciato lo stravolgimento della CostituzIone il 4 dicembre 2016.
Se la legge elettorale verrà approvata con il voto di fiducia si aprirà una grave ferita nella qualità della nostra democrazia. C’è da augurarsi fino all’ultimo che nell’unico voto segreto che ci sarà la Camera decida di bocciarla. Chi promuove questa scelta, chi la subisce, chi l’accetta si assume una grave responsabilità, i cui esiti possono essere nefasti per la qualità della democrazia del nostro paese. Chi è contrario lo dica con tutta la forza possibile, noi lo faremo e invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per l’affermazione della legalità democratica, utilizzando tutti gli spazi possibili a partire dal voto del Senato, anche se la Camera dovesse soggiacere all’imposizione. Per la salute della democrazia italiana questa legge non deve essere approvata.

Coordinamento per la democrazia costituzionale

(immagine in evidenza Di Sfs90 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25121656)

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