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MES E M5S: HIC RHODUS HIC SALTA

Mentre Gualtieri, noto uomo-Ue, annoia chiunque straparlando alla commissione parlamentare per 4 ore (!), poi per dire che “il testo del Mes è quello, unito al ‘pacchetto’ (unione bancaria verso quella fiscale), e non è in discussione, va approvato”; mentre Conte dichiara “il Mes è valido, pur con delle «criticità» (per l’Italia), i «vantaggi sono maggiori degli svantaggi»” (schizofrenia ad usum populi: criticità, cioè fattori negativi, e svantaggi, cioè fattori negativi. E dunque? Dunque … si afferma che, fra somma e sottrazione … “va bene”); mentre Borghi minaccia apertamente di trarre Conte a giudizio; mentre si ha la bagarre alla Camera (piú che giustificata e, anzi, “troppo poco!”, data la posta in gioco e l’indecenza piddina – e le lagne della parlamentare LeU, “ma come, con due scolaresche …”, sono il solito perbenismo formalistico che glissa rispetto al “nodo”, quando peraltro i ragazzi vedono in continuazione risse e peggio “in rete”) … Ebbene, mentre ciò si dispiega, Di Maio e i vari “esponenti” 5S in parlamento chiedono il rinvio della discussione.
Per evitare un’altra bagarre? È il motivo ufficiale, ma è una foglia di fico. Il motivo vero è che non sa/non sanno bene come “cavarne le gambe”: il M5S era già contro il (primo) Mes, e ora dovrebbe essere pro (secondo e “riformato”, ossia peggiorato) Mes? Quando 4 europarlamentari 5S si sono dissociati dal pro Commissione Ue della von der Leyen (2 hanno votato «no», 2 sono astenuti, anzi astenute) e quando il 5S Paragone (senatore) ha dichiarato che voterà contro il Mes (ed è il solo senatore 5S che farà cosí? E la “tenuta” in Senato del Conte bis può essere a rischio).
Ma Grillo ha proclamato, e imposto ai 5S, che «la collocazione (a “sinistra”, con il Pd) è quella giusta» (con le sue ormai consuete aggiunte di allusioni mistiche), e il Pd è schiacciato su «sí»-Mes (sul favore di Mattarella & Deep State italico non c’è da dubitare). E allora?
Di Maio e gli eletti 5S infine si orienteranno (saranno orientati, o meglio comandati) a votare a favore del secondo-Mes-riformato? – Per mantenere l’alleanza con il Pd e per far proseguire il governo Conte bis. E gli eletti saranno compatti a votare «sí» o affosseranno il secondo-Mes? – In primo luogo al Senato (dove la maggioranza di governo è risicata). E, se infine il voto a favore “passasse” (e, si badi bene, sarà soltanto responsabilità dei 5S), non si presenterà come un plateale, infame ed ennesimo, tradimento di fronte alla grande maggioranza della popolazione?
Su tale “nodo” è piú che adatto dire ai 5S hic Rhodus hic salta (il proverbio latino, tradotto da una fabula greca di Esopo, che significa “dimostra qui quel che vali”), ossia se vi è rimasta qualche traccia delle vostre posizioni di «cambiamento», oppure se vi siete del tutto schiacciati a essere “costola” del Pd, nell’abietta sottomissione all’Ue (e si ricordi sempre: a trazione franco-tedesca e a vantaggio di Germania e Francia) e negli ulteriori danni gravissimi inflitti al nostro popolo e paese.
E questo hic Rhodus hic salta non va detto solo a “capi”, “esponenti” e “grosso” degli eletti, che hanno già dimostrato – gli stessi eletti in ampia parte – ciò che sono. Va detto soprattutto ai tanti attivisti, iscritti, simpatizzanti del M5S: sul “nodo”-Mes anche coloro che hanno voluto e vogliono chiudersi gli occhi, tapparsi le orecchie, turarsi il naso, rispetto alle direttrici decise e imposte da “capi”, “esponenti” e “grosso” degli eletti 5S, avranno modo di dare – e darsi – un giudizio definitivo, vale a dire o di schierarsi convintamene con il Pd, Ue/euro, anti-Italia, oppure di non piú evitare di voler capire, di decidersi a comprendere e assumere fondamenti adeguati – e di aprirsi verso quell’“altro” e “oltre”, che è indispensabile.

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