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RENZI E IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UE

Il semestre di presidenza italiana dell’Ue è già partito male: (Telemaco-)Renzi torna a mani vuote dai vertici dell’Ue: niente ha ottenuto sull’allentamento della “stretta” sulla «flessibilità», mentre la candidatura della disciplinata Mogherini all’Alto commissariato per la politica estera e la sicurezza (Pesc), carica già ricoperta dall’evanescente Ashton, è stata contestata da ben 11 stati. E c’è stato l’aereo della Malaysia Airlines, con a bordo 298 passeggeri, abbattuto nei cieli dell’Ucraina orientale: pessimo auspicio e circostanza densa di pesanti implicazioni sull’inizio del semestre.

Di chi la responsabilità dell’abbattomento? Non sarà facile stabilirlo. Quando la storia compie un salto, le conseguenze sono pagate dalla parte piú debole, sostiene Stefano Folli («Il Sole-24 ore», 18.07.2014), che rileva come i dai media avanzino sospetti sui separatisti filorussi, che sarebbero armati da Mosca – ma cita l’adagio «in guerra la prima vittima è la verità», dato che le supposizioni sono verdetti per chi le avanza, e sottolinea come il precipitare imprevedibile (davvero? N.d.r.) della crisi trovi l’Europa senza politica estera comune e «un accettabile grado di coesione interna».

Sull’evento interviene, tra gli altri, Guido Olimpio («Il Corriere della Sera», 18.07.2014), che cita il Pentagono: ad abbattere l’aereo sarebbe stato un missile terra-aria, non si è in grado di stabilire chi sia stato. Si tratterebbe di un missile Buk di fabbricazione russa, con radar di ricerca e stazione di comando, che richiede personale addestrato. I sospetti sui filorussi non sarebbero finora stati confermati. “Volontari” russi avrebbero istruito i ribelli, dopo che si erano impadroniti di un esemplare? Non è dimostrato. Pare che i filorussi dispongano, come sostengono, solo di missili portatili con un raggio d’azione di 3-4.000 metri. E l’aereo sarebbe stato colpito a quota 10.000. Gli aerei passeggeri sono protetti da attacchi di missili? Secondo il giornalista, solo l’«Air Force One» (Usa) dispone di uno scudo atto a fermare alcuni tipi di missile e a confondere i radar di guida.

Fin qui Olimpio. Poi Obama si è dichiarato certo della responsabilità dei filorussi, perché il missile sarebbe partito dall’area in mano a questi ultimi: e tanto basta. Lo iato tra Ovest ed Est, Ue e Russia, Washington e Mosca, si allarga a dismisura, come rileva Folli nell’articolo menzionato, e aggiunge che lo stallo delle nomine nell’Ue (rinvio al 30 agosto dopo il flop dell’ultima riunione, n.d.r.) può diventare un problema serio (soprattutto per le ambizioni di Renzi, dato che l’Europa brilla, e non solo da ora, per inadeguatezza e inefficienza in politica estera, n.d. r.).

Folli prosegue chiamando in causa Romano Prodi, per cui Renzi sarebbe partito con il piede sbagliato: insistere sulla Mogherini fino a paralizzare l’Ue per un mese e mezzo può aver compromesso ogni intervento efficace nel semestre a guida italiana, cui resteranno quattro mesi, dopo i due bruciati nello stallo. E si fa notare come non manchi niente al declino di un qualche ruolo italiano: l’insistenza baldanzosa sull’affaire Mogherini, la battuta (definita infelice) di Renzi agli interlocutori europei – «se non c’era l’accordo, potevate mandarmi un SMS e risparmiavo un volo di Stato», quasi non fosse compito specifico cercare di superare le divergenze -, infine sembra circoli nelle cancellerie europee il nome di Enrico letta (e, pare, di Emma Bonino) alla guida del Consiglio europeo, persona gradita agli apparati dell’Ue, che offrirebbero inoltre un commissario.

L’atteggiamento “puntuto” di Renzi potrebbe compromettere il semestre italiano, che Folli vede già in bilico, prima che inizi. A meno che, auspica Folli, la crisi ucraina non imponga un cambio di passo, imponendo alla presidenza di turno un’attenzione alla politica europea tale da lasciar perdere il piccolo cabotaggio di casa nostra.

Ma – ammesso e non concesso che ciò abbia qualche incisività sul corso degli eventi – come rientra nella strategia (avventuristica) renziana tale assunzione di responsabilità? Quale interesse può avere Renzi a rinunciare all’impostazione del suo agire, che è miope su scenari oltre il cortile di casa, ma lungimirante per le sue smisurate ambizioni personali?

CB

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