Da quanto continua in Italia? Colpisce la «classe politica» (a volte va a segno, altre in prescrizione o proscioglimento) dal “basso” (governi locali) all’“alto” (governo centrale). E gli esponenti politici continuano ad accordarsi per telefono con faccendieri, imprenditori, e anche gente della criminalità organizzata, e sono intercettati – sembrano convinti di essere immuni, o di poter fare “i’che gli pare”, contro l’evidenza.
Ricordiamo (in questo paese di memoria corta e labile): si cominciò “alla grande” con «Mani pulite», che chiuse il lungo regime di Dc & Psi craxiano & partiti minori – operazione (va ricordato) fondata sull’attacco al “sistema” radicato di tangenti, corruzione, cogestione, ma non estranea alla “spinta” dei “servizi” statunitensi per il “cambio di gestione” del nostro paese subalterno (agli Usa, e ancor piú nell’implosione dell’Urss), onde por fine agli “spazi” di autonomia estera (economica e non solo) che il pur greve regime di Dc, Psi & soci si era procurato. La “cosa” non andò del tutto bene: si levò Berlusconi & centrodestra, connesso ai comparti dell’oligarchia dominante che quegli “spazi” li volevano – intanto quel “sistema”, colpito da «Mani pulite», continuava. E vennero i “colpi” giudiziari contro Berlusconi & Co., anch’essi con tutti i loro fondamenti, fino alla caduta dello stesso (dopo il tentativo fallito di Fini), sotto lo spread “gonfiato” allo scopo e la coazione alla guerra contro la Libia. E vennero meno anche le velleità di “spazi” autonomi di parte dell’oligarchia italica, ormai voltasi, nel complesso, a fondersi con quella estera. Il resto è venuto di conseguenza, con le “forzature (eufemismo) istituzionali” Napolitano-Monti, poi Napolitano-Letta, infine Napolitano-Renzi – e intanto il “sistema”, colpito da «Mani pulite», continua.
È ora colpito soprattutto (ma non solo) il Pd. E i “destri”, già “sparati” contro le «toghe rosse» (“fanno politica con le inchieste”) e «garantisti» per Berlusconi & Co., e i “sinistri”, già “sparati” pro “toghe” e non-«garantisti» per Berlusconi & soci (con i sinistri-piú-sinistri “sparati”, con sloganisti e sbandieratori, e maschere dal film-fumettone «V. Vendetta») si scambiano un po’ le parti – ma la recita è quella.
Di che si tratta? Appare risolutivo dire: “ci sono tanti, troppi, disonesti”. Appare risolutivo lo slogan: «onestà, onestà!» – è dei 5S, pur scossi da “colpi” giudiziari (benché su “cose” minori). L’onestà è una bella cosa e una bella parola d’ordine: correttezza e legalità. Ma si comprendono le radici di fondo? No, restano obnubilate. I disonesti “figliano” come funghi? «Il coltello ciurla nel manico», c’è un «combinato disposto»: 1) l’imperativo del nostro mondo liberale è che ognuno deve fare «il proprio interesse ben inteso» e, se si fanno anche interessi altrui, non devono confliggere con il proprio; 2) il sistema della produzione e distribuzione è fondato sul «privato» o comunque sul privatismo (ossia sul profitto), con la preminenza del comparto bancario e finanziario, per cui conta il Mercato (=capitalismo), cioè si devono “fare affari” a ogni costo (data anche la condizione critica ormai permanente); 3) l’interconnessione con il (cosiddetto) «pubblico» (ossia l’articolazione dello Stato, dal “basso” all’“alto”) garantisce di “fare affari” (profitti assicurati, a spese, per via diretta o indiretta, del surplus sociale rastrellato dallo Stato tramite l’esazione fiscale), per cui va ottenuta, per tutte le vie possibili, politiche, personali, con “favori” di vario genere; 4) questo non solo “si può fare”, ma viene fatto, proprio perché la gestione (governo) dello Stato (nella sua articolazione, dal “basso” all’“alto”) è in mano ai pochi, cioè il sistema liberale è un sistema oligarchico, che deve avere però il periodico consenso a questa o quella forza politica, frazione, fazione, tramite le elezioni; 5) l’intrico del Diritto (=Stato, con la regolamentazione statale) è tale (leggi, leggine, norme, intrico burocratico, etc.) da rendere “impaniato” ogni processo decisionale, per cui è “facile” incorrere in “sviste”, forzature, violazioni; 6) in tale quadro sono del tutto non solo “facili” le (radicate) “unzioni”, favori, tangenti (aperte o mascherate), ricadute elettorali, etc., ma anche la penetrazione (diretta, laterale, di contorno, etc.) della criminalità organizzata.
Solo la democrazia vera risolve la situazione: a) non può essere corrotto né “penetrato” (da «privatismo» e criminalità organizzata) nel suo complesso un corpo vasto, sorteggiato, a rotazione, di cittadini, con membri sostituibili in ogni momento; b) rompe l’imperativo prioritario del Mercato, a favore degli interessi comuni; c) rompe il primato del Diritto, semplificandolo al minimo necessario, sempre a favore delle esigenze sociali. Questo è astratto? Certo, ma solo perché impera la sbagliata ideologia liberale, che mantiene il “sistema” vigente, anche quando vi leva delle critiche.
MM