Nea Polis

Streghe e megere scatenante nella situazione presente.

Si sprecano commenti, previsioni, auspici, letture ad hoc della situazione nel quadro dell’indegna bagarre che si è scatenata e che le forze della reazione via via alimentano. La coppia Salvini-Di Maio sta scoppiando, si dice da piú parti. Ora, a quanto mi risulta, i sondaggi danno questi risultati: il 60% dei consensi di cui le due formazioni dispongono sarebbero da ricondurre a un 40% per la Lega e 20% per i 5S a Nord, mentre al Sud il rapporto sarebbe esattamente rovesciato; al Centro invece i consensi sarebbero pari. Al di là del “saliscendi” che ci viene ammannito secondo cui la Lega sarebbe in crescita e i 5S in calo, pare che ciò riguardi uno scarto tutto sommato non tale da invalidare l’esito complessivo. Ma tant’è.

Stamane (23.11.2018) ho seguito una parte della diretta sul dibattito che aveva luogo in parlamento: nella parte che ho seguito colpiva l’irruenza di ex Pd e FI che hanno messo in campo, per cosí dire, l’artiglieria pesante per attaccare i 5S e schierarsi compatti in favore della Lega. Quasi a voler anticipare una futura alleanza di governo? Ma converrebbe a Salvini uno strappo con i 5S? Con FI andrà alle elezioni a livello locale, ma a quello nazionale gli basterebbero i voti di FI, della Meloni e delle schegge di un Pd ormai polverizzato? Non sarebbe una scelta suicidaria? E non mi pare che Salvini abbia di queste vocazioni.

E poi c’è Renzi, il quale ha riscoperto i Comitati civici di democristiana memoria, quelli che nel ’48 hanno contribuito al raggiungimento della maggioranza assoluta da parte della Dc, su istanza di Pio XII e con l’impegno diretto di Gedda: come dire, ritorno al Medioevo, altro che “al Futuro”, come pretenderebbe di contrabbandare. Di tali comitati farebbero parte persone di tradizione e di idee diverse, ovviamente “per il bene del paese”, c’è di tutto un po’ e tutto il contrario di tutto. Ma si vota anche in Europa e questo spiega una serie di cose.

Qualche giorno fa Claudio Borghi scriveva, mi pare su «La Stampa», che non si era mai vista una procedura di infrazione contro uno Stato prima ancora che tale infrazione si fosse manifestata in concreto, solo in base a provvedimenti che si riteneva potessero provocarla. Le elezioni europee potrebbero forse aiutarci a capire il perché di un tale atteggiamento, che vede tutti i paesi dell’Ue (ivi compresi tutti i cosiddetti sovranisti di cui Salvini vanta l’alleanza) schierati compatti contro l’Italia. Pare che la Merkel stia incontrando qualche difficoltà in Germania, ed ecco che Moscovici non perde l’occasione di bacchettarci e di minacciare ritorsioni. Si può arguire che dietro a lui non manchi l’ombra di Macron, che accarezza il sogno di perseguire l’affermazione della grandeur francese divenendo di fatto il perno dell’Ue, che vorrebbe “a trazione” francese. Anche lui pare ai minimi storici, ma tant’è: la speranza è sempre l’ultima a morire e la fortuna, si sa, arride agli audaci. È evidentemente contrariato dal fatto che l’Italia gli abbia, diciamo, rubata la scena sulla questione libica (anche se con esiti non precisamente brillanti e comunque non suscettibili di un avvio risolutivo, a quanto è dato di capire, ma questo ha meno importanza per l’immagine) e pare che aspetti di mettere le mani sui pochi gioielli di famiglia che l’Italia ancora possiede e vorrebbe nazionalizzare, e che invece fanno tanta gola a lui. E del resto, quanto a sforamento del tetto pattuito, la Francia non è messa meglio dell’Italia, cosí come, peraltro, non lo sono la Spagna né il Portogallo. Il quale ultimo pare non faccia neppure pagare le tasse ai pensionati, ivi compresi gli italiani che vivono colà. Che dire poi dell’Olanda, che sta diventando (o forse per molti versi già lo è) un paradiso fiscale, per non parlare del Lussemburgo, dove sarebbero necessarie ispezioni permanenti della finanza a questo riguardo?

Borghi diceva, tra l’altro, di essere preoccupato dalla situazione, pur condividendo le scelte del governo. Penso alludesse ai mercati e al rischio di un inasprimento ulteriore del giudizio sulla tenuta dei conti italiani da parte delle agenzie di rating. È un fatto che la vendita dei titoli italiani di questi ultimi giorni sia andata malissimo e questo non ci aiuta: ma quanto in tale flop è “colpa” della reale situazione italiana, e quanto di tutte le streghe e megere che si sono scatenate per far apparire il nostro paese sull’orlo del baratro?

CB

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