Nea Polis

C’È DA MORIRE DAL RIDERE, O DAL PIANGERE

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C’è da morire dal ridere, o dal piangere. Antefatto, mai reso noto (che io sappia): esiste una società, la «Oxitec», che si occupa della sovrappopolazione (sí, ma di insetti); nel 2015, al fine di ridurre il numero delle zanzare Aedes aegypti, che dicono siano «vettori» sia dello Zika che della Febbre Dengue, la «Oxitec» ha liberato nelle zone a rischio un numero sterminato di zanzare maschio geneticamente modificate per ottenere larve moriture (qualcosa del genere lo abbiamo sentito dire anche in merito alle zanzare tigre, qui da noi). L’effetto desiderato viene però annullato nel caso che nell’ambiente sia presente l’antibiotico tetraciclina (problema ben noto all’azienda «Oxitec»). Ebbene, va da sé che il Brasile si trovanotoriamente al terzo posto nel mondo per uso di antibiotici, fra cui l’immancabile tetraciclina, il che ha provocato un’infestazione di zanzare.

C’è dell’altro: lo (pseudo-)virus Zika, conosciuto da decenni come innocuo, viene ora associato ai casi di microcefalia (una trentina, contro migliaia di casi-Zika). A questo punto entra in scena niente-popò-di-meno-che l’Onu: questa stupefacente, lungimirante organizzazione, dall’alto della sua scala a pioli, invita/ordina ai paesi colpiti di ricorrere a preservativi e aborto. Secondo l’Onu, per i paesi «sottosviluppati» e per i mali che li affliggono, siano fame o malattie, non c’è bisogno di scomodare il medico o lo chef, bastano preservativi e aborto.

A questo punto, immancabilmente all’avanguardia, sbucano gli Usa, che invitano i propri atleti – a causa del potenziale rischio per le donne incinte – a non partecipare alle prossime Olimpiadi in Brasile. Infatti, com’è noto, alle Olimpiadi partecipano solo ed esclusivamente atlete in stato di gravidanza.

Non poteva mancare neppure l’immarcescibile esperto, stavolta un biologo, che sentenzia: “c’era da aspettarselo. è tutta colpa del riscaldamento globale! Una zanzara infetta ha viaggiato dall’Asia fino in Brasile e lo ha infestato!” (non ha detto proprio cosí, però questa è la sostanza …). Ma la zanzara, poteva immaginarselo di poter provocare una campagna per l’aborto dell’Onu – e laute prebende ai produttori di preservativi -, un boicottaggio delle prossime Olimpiadi, e di poter rappresentare il fiore all’occhiello dei terroristi climatici?

Date retta a me, chiediamo i danni. Sí, perché lo (pseudo-)virus Zika ha un proprietario: si chiama «Atcc», che lo distribuisce per qualche centinaio di dollari. Si tratta di una società del gruppo Rockfeller, e lo Zika è protetto da marchio commerciale fin dal 1947. Chissà se funziona come per le canzoni (un brano o parte di un brano trasmesso, tot corrispettivo all’autore), per cui ogni volta che viene nominato o scritto bisogna pagare i diritti d’autore. (Nel caso, “io ’un ci ho una lira”.)

Non stupisca troppo la questione della commercializzazione dei virus (chiamiamoli cosí: ho già detto piú volte e chiaramente che cosa ne penso). Nel 2014 scoppiò uno scandalo proprio in questo senso, qui in Italia: traffico di virus con forti sospetti di speculazione sulle epidemie, con possibile diffusione anche fra i polli del Nord Italia.

Come dicevo in una precedente comunicazione, davvero si può pensare che, a livello di «Big Pharma», o in campo militare, non li userebbero per i loro interessi? Certo! E lo fanno, ma siccome non “funzioniamo” nel senso voluto (indurre estese pandemie), sono costretti a inventare, raccontare, blaterare.

Fonti, dettagli, documenti: http://www.enzopennetta.it/2016/02/zika/

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