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INDIPENDENZA CATALOGNA, CHI E’ CONTRO.

Chi è contro l’indipendenza della Catalogna. Scontata la manifestazione degli «unionisti» a Barcellona, l’8 ottobre, tenuta con genti fatte arrivare da tutta la Spagna per sostenere la parte minoritaria dei catalani contrari all’indipendenza, e facendo ripetere ai manifestanti, come pappagalli parlanti, la coppiola dell’idiozia dell’«illegalità» dell’indipendenza (com’è scontato: il Regno di Spagna certo non prevede giuridicamente il distacco di sue parti assoggettate) unita alla scemenza della «non-democrazia» (derisione della democrazia, come se, invece di essere il potere del popolo, fosse la sottomissione a quanto sancito dai dominanti), fino all’infiammato comizio del premio nobel (scelto ad hoc: anche lui catalano) che ha denunciato l’indipendenza addirittura come golpe. Un odore, non proprio profumato, di post & prosequio del franchismo è olezzato nell’aria.

In concomitanza con tale sconcia manifestazione, il nostrale Gentiloni si è pronunciato sulla Catalogna, proclamando di “non essere interessato al sovranismo”. E se ne può essere convinti e sicuri: è anche lui un membro della banda che ha svenduto e continua a svendere ogni autonomia (produttiva, politica, culturale, sociale) del nostro paese e della sua popolazione. Ovviamente “in nome dell’Europa”, riempiendosi la bocca con l’evocazione di una vacua e inesistente realtà coesa dietro il nome, (presunto) altisonante, di questa estrema penisola occidentale del continente asiatico, che comprende la lunga e fondamentale storia (a partire dal Mediterraneo) di diverse realtà (e queste sono, invece, davvero delle realtà: storiche, sociali, civili, culturali), che sono state e restano in questa area geografica. Ma Gentiloni, e con lui tutta la banda di commessi addetti alla distruzione del nostro paese e popolo, con Europa intendono (e vi mascherano) l’Unione europea con il suo euro (e con la sottesa e di rado nominata Nato). E infatti l’Unione europea è contro la Catalogna, e con l’Ue non potevano mancare di essere contro anche Bergoglio e la Chiesa.

Da notare: nessuno in Italia (almeno a quanto mi risulta) ha fatto qualche manifestazione o comunque iniziativa di appoggio alla battaglia della Catalogna, nemmeno i 5S e la Lega, che pur (unici) si sono dichiarati a favore. E nemmeno i fieri «antagonisti», che in circa un migliaio e mezzo hanno fatto spaccamenti e scontri (ormai consueti) con la polizia per il G7 a Torino: ma anche rispetto a questi ultimi è ovvio, poiché credono di essere contro il grande capitale transnazionale e i suoi “operatori”, inventandosi di combattere contro il militarismo, reazionarismo, paternalismo, fascismo, nonché il populismo, nazionalismo, identarismo, sovranismo, e invece nei fatti appoggiano il grande capitale transnazionale e i suoi “operatori”, poiché vogliono che le sue tendenze di disgregazione delle realtà europee (niente frontiere, tutto per tutti ossia «pertuttismo», con miraggio spettrale e falso del regno del bengodi con lavoro, poco, e comunque un reddito, inesistente, per tutti, e cosí via) vadano alacremente e conseguentemente fino in fondo (e, nelle fantasmagorie degli «antagonisti», … poi, poi, poi, in tal modo … “arriverà il comunismo”, ponendosi nei fatti sulla scorta delle farneticazioni di Negri, Badiou, Deleuze & Co.: è significativa una scritta “antagonistica” vicino a casa mia, che infatti recita «vogliano i soldi aspettando il comunismo»).

Ma … dato di fondo: precisamente la sussunzione degli Stati-membri all’Ue-euro (in funzione di questo «organismo internazione» pro-globalizzazione e pro-interessi degli Stati piú forti, in prima linea quello tedesco), posta a tutela del dominio della stessa Ue-euro e delle oligarchie europee e dei diversi Stati, sottraendo sovranità a questi stessi Stati, fuorché a quelli piú forti e nel recalcitrare di altri, non certo di quello italico (né senza indipendenza come autonomia effettiva vi può essere alcuna vera democrazia), e sviluppando, invece, un groviglio di contrasti, contraddizioni, disastri, “nodi” su “nodi” in tutti i paesi, pone le basi per l’emersione delle spinte di autonomia come indipendenza: e questa, a sua volta, è la base per confederazioni di realtà democratiche e indipendenti, al posto e contro l’Unione anti-europea. E la Catalogna è in testa su questa linea. Chi è contro è un’agente della reazione, chi se ne frega è un collaborazionista della reazione, chi non lo coglie ha la testa ottusa dalla chiassosa e sguaiata, fuorviante e mistificante, spettacolarizzazione dei media.

MM

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