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LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIA I MILITANTI PRO-IMMIGRAZIONE

(Testo integrale: http://www.maurizioblondet.it/la-commissione-europea-finanzia-i-militanti-pro-immigrati/)

In Francia lo “spontaneo” ammassarsi di immigrati a Pas de Calais, per giungere in Gran Bretagna sotto il tunnel ferroviario, è gestito dall’organizzazione «No Border», anarchici e centri sociali. Un gruppo «No Border» era anche a Ventimiglia per manifestazioni, rivolte e sommosse. Sul suo sito, l’entità si dice «network europeo di gruppi antirazzisti che lavorano contro l’esclusione e la criminalizzazione dei migranti e la libera circolazione». La rete sostiene l’abolizione delle frontiere, in convergenza con i poteri forti mondialisti e Georges Soros. È un’organizzazione-non-organizzazione (“spontanea”, informale, con il vantaggio per chi la dirige di restare anonimo) il cui il “grosso” è di giovani, talvolta minorenni, in rottura con la famiglie, spesso “nomadi”; ma inquadrati da esponenti della sinistra extraparlamentare francese. Questa “spontanea rete” è stata creata almeno 15 anni fa, prima della «emergenza-profughi», come «No Border Camps», attendamenti in giro per l’Europa: al confine polacco con l’Ucraina, in Germania al confine polacco, in Sicilia, in Francia. 2002, campo estivo a Strasburgo; 2010, a Bruxelles; 2012, a Stoccolma. Un «camp» allestito anche a Genova nel G-8 dove apparvero i Black Block. In questi «camps», che durano in genere una settimana, i giovani «antifascisti e antirazzisti» sono indottrinati in «gruppi di discussione» e imparano le «nuove forme di resistenza contro il regime brutale e spesso assassino dei confini della Fortezza Europa». L’organizzazione dei «camps» esige organizzazione e spese; e ricorda tattica e addestramento dei gruppi che hanno organizzato le «rivoluzioni colorate» nell’Est, nella missione, ben compensata dal Dipartimento di Stato, di «diffondere la democrazia».Il piú noto e vecchio di questi gruppi è l’«Otpor» («Resistenza», in serbo), che contribuí a rovesciare Milosevic a Belgrado; oggi è un’Ong, una compagnia di giro di professionisti dell’agitazione, che vanno a insegnare «tecniche di piazza non violente». In Georgia hanno rovesciato il vecchio Shevarnadze per mettere al suo posto il noto Shaakasvili; elementi della compagnia «Otpor» sono stati in Bielorussia, Ucraina; nel 2000, all’Hotel Hilton di Budapest, hanno ascoltato i seminari del colonnello Usa, Robert Helvy, sui metodi di «combattimento non violento».

Anarchici per Soros. La rete «No Border» ha ispiratori simili? Il “grosso” del lavoro logistico e promozionale è dell’organizzazione «United» («United Agains Racism-Fascism-Nationalism»), più strutturata (http://www.unitedagainstracism.org/about-united/volunteers/). A Calais, con la rovente questione immigrati in Francia, nel 2009 si tiene un «No Border Camp» e la crea un’entità locale ad hoc, la Cms («Calais migrant solidarity»), che recluta e inquadra i militanti «anarco-libertari» sul posto (http://www.unitedagainstracism.org/addressbook/calais-migrant-solidarity/).

La Cms è sponsorizzata, oltre che dall’«United», dall’«Unity Bank», banca con sede nel New Jersey e quotata al Nasdaq. Quanto all’«United», sponsorizza «antifascisti russi» e «antifascisti» di tutti i paesi; controlla 5.000 organizzazioni di base europee, organizza «settimane antifasciste» e «contro l’antisemitismo»; promuove «Reflexes» Réseau d’étude, de formation et de lutte contre l’extrême-droite et la xénophobie che si definisce «movimento antifascista radicale» composto da «militanti di estrema sinistra»: tempo fa Indymedia ha lanciato una polemica contro «Reflexes», accusato di «legami con servizi di polizia» attraverso l’«United».

Attivisti per lEurocrazia. L’organizzazione libertaria e alternativa, in lotta per l’abbattimento delle frontiere, collusa con servizi di polizia? Sí. Fra gli sponsor dell’«United» vi sono i ministeri dell’Interno britannico (HomeOffice UK) e olandese. E il gruppo anarco-antifascista, che abbatte le frontiere e aiuta i migranti a violare i confini, è finanziato anche dalla Commissione Europea Programma Erasmus, dal Consiglio d’Europa, dal Consiglio Mondiale delle Chiese, dai gruppi parlamentari europei verdi e socialisti, da decine di istituzioni governative europee ufficiali. Tra gli sponsor “privati” dell’«United» potevano mancare la «Fondazione Rotschild» e il «Jewish Humanitarian Fund»? Né poteva mancare l’«Open Societ y Foundation» del miliardario ebreo-ungherese Georges Soros, accusato dal premier magiaro Victor Orban di essere tra gli organizzatori dell’ondata migratoria, come gli altri miliardari che «sostengono tutto ciò che mina lo Stato nazionale». Ciò che Soros non nega affatto. Nel sito dell’«Open Societ y Foundation» (25 miliardi di dollari per gli scopi di Soros), si propugna che ogni rifugiato abbia il diritto di spostarsi come vuole nello spazio di Schengen. Ciò che vogliono militanti e attivisti di «No Border». E che il Consiglio d’Europa, anzi la Commissione Europea, finanzi i «No Border è ancora più illuminante. Tecnocrazia e sinistri “uniti nella lotta”: gli antirazzisti lavorano per i miliardari mondialisti e gli eurocrati di Bruxelles: la Sinistra fa sempre il gioco del grande capitale, a volte perfino senza saperlo.

Lista ufficiale di sponsor e finanziatori dell’«United»:

Since 1992 financial support was received from various sponsors such as : European Commission(General Budget/Socrates/Grundtvig/Youth in Action/Erasmus+/DG Employment Social Affairs/TACIS IBPP), Council of Europe (European Youth Foundation/European Youth Centres),OSCE-ODIHR, Heinrich-Böll-Stiftung, World Council of Churches, Olof Palmes MinnesFond, Cultural Council Sweden, Ministry of Education Slovenia, Green Group-, Socialist Group-, and GUE/NGL Group in the European Parliament, European Cultural Foundation, Stiftung West-Östliche Begegnung, Aktionsbündnis Gegen Gewalt, Rechtextremismus und Fremdenfeindlichkeit Brandenburg, Home Office UK, Ministry of Interior-BZK NL, Federal Department of Foreign Affairs CH, the Matra Programme of the Netherlands Ministry of Foreign Affairs, Instituto Português da Juventude, National Integration Office Sweden, Service Nationale de la Jeunesse Luxembourg, LNU – Norwegian Youth Council, Europees Platform Grundtvig, Friedrich Ebert Stiftung, Federal Social Insurance Office (Dep. for Youth Affairs) CH, Swiss Coordination Office of Youth for Europe, Federal Service for Combating Racism (Fund for Projects Against Racism) CH, Migros Kulturprozent CH, Comunidad de Madrid, Ministry of Youth and Sport of Azerbaijan, The Swedish National Board of Youth Affairs, Rothschild Foundation, Local Municipality of Budapest, Youth Board of Cyprus, Jewish Humanitarian Fund, Foundation Remembrance Responsibility and Future, Minority Rights Group Europe, OSCE – Mission to Skopje, Finnish Ministry of Education and Culture, Provincie Noord-Brabant, Open Society Foundations, Children and Youth Development Fund Georgia, Final Frontiers Internet, Dijkman Print and others.

Frase finale del sito «United»: «questo sito web è stato finanziato con il sostegno del Consiglio d’Europa (Fondazione Gioventù Europea), il Programma Erasmus dell’Unione europea e dall’Open Society Foundation». Ecco chi sono i «ribelli antirazzisti» che lottano per gli immigrati.

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