Nea Polis

L’UNICO VALORE: PARLA CORNELIUS CASTORIADIS

In questo momento noi viviamo in una società in cui ognuno tenta di mangiare quanto piú gli è possibile, nel senso generale del termine, che sia un capitalista oppure un semplice stipendiato, di comprare un’auto migliore, di andare in vacanza, etc. – e tutto quanto gli passa per la testa. Non gli importa di tutto il resto.

L’unico valore che esiste è lo sviluppo della produzione e dell’economia. Questa asserzione astratta si traduce precisamente cosí: “fate ognuno quanti piú soldi potete, basta che non violate le leggi, e va bene! Fate il piú possibile soldi, basta che non violate le leggi, non perché la non-violazione delle leggi sia un’ingiunzione etica, ma perché vi sono le leggi. E se posso violarle per fare soldi? Se tu le violi, ti metteremo in galera!”.

Va bene, chi lo metterà in galera? Il giudice! Ma il giudice, anche lui, vuole fare soldi, va bene. Esiste anche il tribunale dell’Aeropago: e perché i giudici dell’Aeropago non vogliono anche loro fare i soldi? Perché i poliziotti non vogliono anche loro fare i soldi? Perché io non posso corrompere chiunque? In nome di chi non posso farlo? Perché gli uomini che lavorano, si dice, devono lavorare con coscienza, perché se non lavorano con coscienza vengono licenziati! Va bene!Insomma, l’unico ostacolo al fatto che ognuno tenti di fare i fatti propri per diventare ricco il piú possibile, è l’intimidazione della procedura penale.

Dunque, quello che voglio dire, per poter stringere un po’ il discorso, è che il capitalismo si è sviluppato e ha potuto fare quanto ha fatto sulla base di tanti elementi, ma su uno, anzi almeno due presupposti, ed erano: primo, che c’erano riserve naturali infinite – non è che non c’erano miniere al Laurion, semplicemente c’era l’ossigeno nell’atmosfera, non era cosí? C’erano risorse, che si sono create durante quattro miliardi di anni di sviluppo biologico: erano il 90% delle forze produttive dello sviluppo del capitalismo; durante gli ultimi 100 anni abbiamo mangiato un terzo, o un quarto, o un mezzo – non lo so – delle riserve disponibili.

Il secondo presupposto del capitalismo è che le società precedenti avevano creato tipi antropologici di esseri umani con stimoli psichici, con valori, etc., i quali hanno permesso al “sistema” di funzionare; quei tipi di persone erano, per esempio, l’operaio che era operaio cosciente, che pensa che quando ti revisiona l’auto, se non la revisiona per bene, tu puoi morire per strada; lo stesso vale per il giudice che dicevamo, lo stesso per l’insegnante, lo stesso per l’impiegato statale, lo stesso ancora per il libero professionista. Questi tipi sono quello che è rimasto, o un patrimonio di precedenti società. Non li crea il nostro “sistema”, e sempre di piú scompaiono.

Lascio un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.