Nea Polis

No tunnel Tav: comunicato stampa.

Sconforto dopo il sopralluogo alla stazione Tav.  Il Comitato No Tunnel Tav cerca un minimo di logica dopo il sopralluogo delle commissioni consiliari ai cantieri della stazione Foster. Le dichiarazioni dei presidenti delle commissioni lasciano subito perplessi: i lavori saranno finiti entro tre anni? Alcuni consiglieri di opposizione hanno confermato invece che al momento non esiste nemmeno un progetto di fattibilità della nuova stazione dei bus!

Come si possa parlare in termini cosí ottimistici da parte della maggioranza di un’opera di cui esiste solo un power point è un mistero che il Comitato non riesce a decifrare. Che si possano prendere per buone tali dichiarazioni è cosa impossibile, soprattutto per un’opera che ha visto tanti proclami sbagliati nei 20 anni di cui se ne ciancia. Che i lavori vadano avanti è invece uno scandalo perché nella sostanza è un’opera bloccata dalle Ferrovie che hanno riconosciuto l’errore di una stazione decentrata dei treni a lunga percorrenza. Le dichiarazioni dell’assessore Stefano Giorgetti lasciano basiti. Ha citato cifre che non si riesce a capire da dove sono uscite: i viaggiatori dei treni Av ai Macelli sarebbero, secondo lui, fra i 5.000 e i 6.000. Ma come calcola questi numeri? Le FS hanno detto chiaramente che alla stazione sotterranea ci andranno i treni Av che oggi fermano a Campo di Marte e questi portano molto meno anche dei 2.000 viaggiatori che si sono “sparati” un anno fa. Questa moltiplicazione miracolosa non mette in sospetto nessuno? Il Comitato ribadisce ancora una volta la domanda che non ha mai ricevuto risposta da nessuno: che razza di «hub di interscambio» tra ferro e gomma può essere quello dove non ci saranno che pochi treni? Che cosa si collega, il nulla con i bus?

Ancora Giorgetti si bea dei suoi numeri, giustificando la realizzazione dell’opera con l’arrivo nell’infrastruttura dei 20.000 viaggiatori al giorno dai bus. Il Comitato chiede come si possa fare un’operazione urbanistica del genere, che è sostanzialmente la deportazione degli utenti dei bus per giustificare gli interessi dei costruttori della stazione e delle gallerie. Una cosa del genere, in un paese normale, vedrebbe la richiesta di dimissioni di politici cosí incompetenti e proni agli interessi estranei alla città e ai cittadini. In Italia, invece, si pone al centro di tutto la grande opera che pare avere, di per sé, un valore assoluto e non di servizio.

Il Comitato intende stigmatizzare anche le considerazioni dei troppi che si lamentano che in Italia non si riesca a far nulla; il problema non dipende da astrusa burocrazia o inefficienza, ma dalla scelta costante e continua di progetti sbagliati, spesso irrealizzabili – a meno di straordinarie forzature – come i tunnel Tav. Il problema in Italia è ormai della cosiddetta governance, cioè di chi decide: oggi la politica non esiste se non come esecutrice di interessi estranei a comunità e cittadini, di quella lobby dei costruttori che riempie il paese di infrastrutture pachidermiche, totalmente inutili e dannose per l’ambiente. Oggi voler realizzare un’opera sbagliata come il Passante Av di Firenze non è solo sbagliato, è un furto ai cittadini e un duro colpo a quella che ci si ostina a definire “democrazia”. Il Comitato continua a fare questi comunicati stampa come Cassandra inascoltata dai principali media; i suoi membri sentono il dovere morale di continuare comunque a denunciare una delle piú gravi follie che si consumano in città.

 

Comitato No Tunnel Tav Firenze

Cell. 335 1246551

 

Già, in base a dichiarazioni e asserzioni, tutto l’affaire Tav & Tunnel Tav può essere solo giudicato follia. Ma «c’è del metodo in questa follia» (come dice Polonio di Amleto). Eccolo: a) il dirigismo autoritario delle gestioni (governance) statuali; b) fare comunque gli interessi (profitti) di comparti del capitale (che si presentino come privati, o cooperative, o altro) a spese del surplus sociale(esatto dai cittadini); c) ultimo, ma primario (se ne sia consapevoli o meno), strutturare-ristrutturare e sconvolgere-scavare-ricementare lo spazio urbano, quindi le modalità di esistenza dei cittadini, trasformandolo in tessuto urbano fuori di ogni controllo civico, in cui si coniugano politico-statuale, economico-capitalistico, tecnologia scatenata, mettendo in forma e comandando l’esistenza della popolazione. È il regime liberale, signore e signori! Quello che si denomina «democrazia» …


MM

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