Nea Polis

PER LA RENZIXT

Dopo la Brexit, dopo la vittoria di Trump che costituisce una sorta di “Usexit” dai trattati interamericano-interpacifico-interatlantico nonché dal contrasto geopolitico con la Russia, dopo il successo nelle «primarie» del centrodestra francese di Fillon, che riprende, pur ben “smussati”, temi del Front national su “prima la Francia” e stop alla contrapposizione con la Russia, ebbene, dopo tutto questo, si arrocca il Nouveau Ancien régime: quello del liberalismo (=capitalismo) scatenato e forsennato nella devastazione mondiale detta «globalizzazione» (e non mancano pennivendoli e televendoli che insistono a lodarla, negando ciò che sotto gli occhi e vomitando: “il mondo è migliorato, la povertà è diminuita”) e lancia richiami “ai valori” (quali? la distruttiva crescita=profitti a tutti i costi e a spese di tutti?), moniti (“sarà il diluvio!”), minacce (“non si permetterà che accada”) – cosí risuonano il grande capitale transnazionale, la grande stampa mondiale,  il “grosso” dei media,  e cosí parlano i “grandi”, da Obama alla Merkel, .

Ebbene, con il referendum del 4 dicembre, se si impone il «no» – a quell’attentato agli spazi di dialettica politica e sociale ancora aperti nella, pur malconcia, Costituzione vigente, con l’imposizione di una gestione dirigistica e autoritaria, che è la “schiforma” renziana –, anche in Italia succederà “qualcosa” nella direzione indicata, che – pur confusamente, contraddittoriamente, malamente, e con versanti oscuri – va comunque contro il Nuovo regime reazionario che si è venuto imponendo dalla seconda metà degli anni settanta del Novecento fino ai nostri giorni.

Renzi è addetto al servizio degli imperativi delle potenze estere, del grande capitale, dell’Unione (anti-)europea (che da guitto finge di contrastare), e supportato da questi e dal loro gravoso peso all’interno del nostro paese (si va dal “sistema” bancario, dalla Confindustria e dalla Cna, a personaggi perniciosi, che sarebbero da tradurre in giudizio, come Napolitano, fino al “grosso” dei media e dei cialtroni pubblici, ossia attori e buffoni da quattro soldi e registi “adeguati”); Renzi è già sabotatore di conquiste popolari (si pensi solo l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e il Jobs Act), utilizzatore di soldi pubblici (per comprarsi i voti: ed è un grave reato), ciarlatano da quattro soldi (promesse su promesse: le chiacchiere non costano) volgare e offensivo, falsario dell’evidenza (“si abbatte la casta”: sí, cristallizzandone una peggiore), mentitore che sa di mentire (“è il cambiamento”: sí, in peggio), sostenuto da interessi e interessati (cariche politiche e centri economici) e “code” di “liste d’attesa”, da seguiti di tifosi (tali per definizione: “gente di partito”) e di oche e mentecatti. E si sente il richiamo all’“entriamo in merito”: a che? Ai punti della “schiforma”, che mettono insieme con miserabile astuzia “cose” che non c’entrano, per far passare il resto? Il richiamo all’“abbassiamo i toni”: perché? L’attentato è gravissimo e i toni si devono alzare ancora, al massimo. Il richiamo al “siamo tutti italiani”: ma c’è il gravame del “grosso” dell’oligarchia interna e vi sono le pesantissime ingerenze “altrui”, dall’estero, il che rovina, e da troppo tempo, il nostro paese, per cui gli “italiani” che sostengono Renzi & Co. sono anti-italiani. Sono tutti richiami ingannevoli e fuorvianti: si compongono nel sostegno a Renzi e alla sua “schiforma”-attentato.
E dunque «no», con forza «no», massimo impegno per il «no». E sarà la Renzixt: Renzi, se si afferma il «no», sarà battuto e costretto all’uscita di scena (tutta salute per il paese e la sua popolazione). Il ciarlatano finirà di ciarlare, sul guitto calerà il sipario – dovrà avviarsi ad andarsene, lui e la sua banda; il suo partito sarà a pezzi (con “resa di conti” interna) e cosí i suoi sconci alleati (quelli di Alfano, quelli di Verdini, alcuni dei “figuri” di Monti …), la banda dei seguiti verrà spiazzata e andrà in rapida dispersione.
Il «no» sarà un colpo al Nuovo regime reazionario – e un colpo alla sua reazione –, anche in Italia.

MM

(immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/tukulti/17027979877)

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