Nea Polis

SEMPRE IL PIÚ ABIETTO SERVILISMO

zzzzvssllPer una volta tanto non si può dar torto a Massimo Cacciari, intervistato il 10/6 dalla Gruber a «Otto e mezzo», il quale, in sintonia con Pierangelo Buttafuoco, a sua volta presente, ha attaccato la politica del governo sulla gestione dell’emigrazione. Chiedeva Cacciari: perché Renzi – tanto decisionista sulle questioni casalinghe – non alza la voce con l’Europa? E affermava che dovrebbe minacciare sfracelli, tipo la sospensione dei versamenti all’Ue, inventarsi qualcosa di veramente dirompente per costringere le cosiddette «istituzioni internazionali» ad assumersi le loro responsabilità.

Se Renzi si mostrasse determinato, lasciando intravedere propositi bellicosi, come reagirebbe l’Europa? Sarebbero possibili, per es., alla Gran Bretagna, esternazioni del tipo “salviamo i migranti, tanto poi vanno in Italia”? E che farebbe Obama, che si preoccupa della crisi greca per le implicazioni geostrategiche, tanto da adoperarsi – finora senza successo – nei confronti di Ue e Fmi per scongiurare una crisi irreversibile nei rapporti con quel paese? Resterebbe indifferente a fronte di un’Italia determinata a far valere i propri diritti, un’Italia la cui rilevanza strategica per l’alleanza atlantica supera quella greca? E che farebbero la Merkel e Hollande, ritenuti – come si osserva, probabilmente non a torto – i portavoce di fatto degli indirizzi di politica estera dell’Ue, con buona pace dell’insignificante Mogherini?

Quale che sia la sorte che sarà della Grecia, resta il fatto che quel paese ha imposto alle «istituzioni» una trattativa che l’Italia neppure si sogna, benché dotata, per la propria posizione nel Mediterraneo, di rilievo ancora maggiore sotto il profilo internazionale, se solo intendesse farlo valere.

La Grecia ha chiesto conto alla Germania dei danni – è eccessivo definirli rapine? – subiti nel corso della Seconda guerra mondiale: perché l’Italia non può chiedere conto del danno, che sta subendo, alle potenze che hanno voluto e attuato l’invasione della Libia e che si chiamano fuori da ogni responsabilità per le conseguenze provocate? Quell’intervento e la conseguente rimozione ed eliminazione di Gheddafi non sono forse all’origine del disastro in atto? E che dire delle alleanze con i paesi che sostengono – in modo occulto o piú dichiarato – l’Isis, in chiave anti-Iran? Iran con cui, comunque, se serve, qualcuno – vedi Usa & allineati, Italia compresa – è pronto a fare accordi.

Perché non si associano mai i macro-acquisti di intere aree cittadine (vedi Milano), o l’acquisizione di consistenti quote di nostri “gioielli di famiglia” industriali da paesi come il Qatar e l’Arabia saudita – non precisamente campioni di democrazia – ai maneggi di vario tipo cui sono invischiati con l’Isis, pur rimanendo «fidi alleati» dell’Occidente, Usa in testa?

Eh già, pecunia non olet! E siccome i soldi non hanno odore, si chiudono occhi e orecchi. E, per il resto, interessi di Usa e potenze maggiori imperant – sí, ai servi che formano il governo, la classe politica, l’oligarchia italica.

CB

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