Nea Polis

SULLA GUERRA (VISTA DA ATENE)

Immagini di una guerra (forse) in arrivo. La Polizia aggredisce i pensionati in corteo e lo Stato si inventa come spremere soldi a cittadini esausti. Il governo piú odiato degli ultimi cento anni cammina sul filo di una rivolta, mentre i beni demaniali passano in mano alla Troika. La Grecia è terra di conquista per gli stranieri, che comprano a poco prezzo i beni del paese. Intanto la Turchia ricomincia a parlare dei confini …

È già ottobre, un’estate indiana ad Atene e i nostri turisti apprezzano. Mentre girano per scoprire la città e la sua splendida storia, probabilmente non si sono incrociati con i pensionati greci … quelli che di solito vengono spruzzati con una sostanza chimica che la polizia usa durante le tante manifestazioni. Nausea, morte lenta, sconforto: la pseudo-Democrazia e la Sinistra (pure pseudo) con Syriza non reggono piú, dopo un lustro, malgrado le convulsioni del cadavere politico Alexis Tsipras.

«Persino il primo ministro si è arrabbiato» dice la stampa «e ha appena rimproverato il ministro dell’Interno, quindi le forze dell’ordine non faranno piú uso del loro arsenale di sostanze chimiche durante le manifestazioni». La stampa syriza-compatibile («Quotidiano dei Redattori» e «To Pontiki» tra gli altri) si suppone che resterà comunque a galla, slinguazzando Tsipras, fatica inutile.
Domenica 2 ott. il quotidiano «Avgi», di Syriza ha pubblicato un sondaggio: il 90% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del Governo e l’80% lo sono del Partito della Democrazia [partito di opposizione]. Inoltre l’85% degli intervistati pensa che il paese sia su una strada sbagliata e il 73% dice che i migranti non potranno essere integrati nella società greca. Sondaggio un po’ strano, anche perché pubblicato in questo modo dal quotidiano del partito di Syriza, senza dubbio nel tentativo di serrare i ranghi in nome di quel che resta intorno al partito della «Sinistra radicale». In realtà nessuno in Grecia presta piú attenzione a ciò che dicono o fanno le marionette di Tsipras o di Mitsotakis; i fatti e le gesta (pseudo) politiche non hanno ormai nessuna importanza, le ultime carte truccate del gioco politico-elettorale sono state messe sul tavolo: game over.

I numeri crollano, cioè crollano gli abitanti di questo splendido paese. Si viene a sapere che il 35,7% della popolazione è a rischio povertà, il 21,4% già si trova al di sotto della soglia di € 9.475 l’anno per una famiglia di due adulti e due bambini, il 44% dei pensionati sopravvive sotto la soglia di povertà (€. 665/mese) per colpa dei 13 tagli successivi che dal 2010 hanno colpito le loro pensioni (l’ultimo taglio è del 1 ottobre 2016), con una perdita di valore dal 20% al 50%, mentre il 52% degli abitanti delle case popolari non ha nessun reddito cui aggrapparsi se non quello dei genitori (o nonni) in pensione. Per quanto riguarda il debito verso lo Stato e verso l’erario, gestito dai “tecnici” della Troika allargata, piú del 50% dei greci (4 milioni) che dovrebbero compilare la dichiarazione dei redditi ha accumulato ritardi e mancati pagamenti delle imposte per circa 100 miliardi di euro, da oggi alla fine del 2016. Qualche previsione su quando affonderemo?

Estate indiana o meno, i nostri pensionati e quelli che vendono biglietti della lotteria ex-nazionale (ormai privatizzata) girano a vuoto per la città. L’affondamento della classe media del paese tocca il 70% della popolazione, le classi popolari si sono assottigliate e solo un incerto 20% dei greci della dolce Ellade riesce a mantenere la testa fuori da quell’acqua avvelenata dalla cosiddetta “crisi”. La Plaka, sotto l’Acropoli, si svuota dei turisti, che ci lasciamo senza aver né visto né sentito le scene quotidiane scene di rabbia e di smarrimento che avvengono negli uffici del fisco, dell’azienda elettrica o della cassa mutua dei lavoratori autonomi. Per arrotondare i loro magri introiti, tutti questi enti statali scoprono, o per meglio dire, si inventano delle irregolarità vecchie anche di decenni, cosí tutti i cittadini si scoprono inadempienti verso lo Stato, il che, dopo le leggi introdotte con i memorandum, blocca ogni possibile attività economica degli interessati (dalla compravendita dei loro beni mobili o immobili alle eredità, ma si blocca anche l’erogazione delle pensioni). […]

Piú del 70% delle richieste del fisco si rivelano infondate davanti al giudice (scrive il quotidiano «Kathimerini», 2 ottobre), anche se bisogna fare degli sforzi enormi anche per dimostrare che siamo uomini e non … elefanti. Stiamo prendendo coscienza della … giusta fine dei singulti della nostra storia, in questa (forse) ultima isteria del capitalismo irrazionale ormai liberato da tutte le illusioni pseudo-democratiche come quei sondaggi messi come illusioni ottiche, dei trompe-l’oeil politici, per giocare sulla confusione mentale che generano nello spettatore, di chi, in realtà, non ha, salvo piccole eccezioni, nessuna influenza sul corso degli eventi. Estate indiana … prima dell’inverno.

Il paese … reale è messo in vendita, e spesso è messo “in saldo”. Tutti i beni pubblici dello Stato greco sono stati ceduti per una durata di 99 anni a una Iper-Cassa comandata dalla Troika allargata, una Treuhandastalt (letteralmente «agenzia fiduciaria»), cioè un organismo di diritto della Germania Ovest, incaricato della privatizzazione dei beni della Repubblica democratica tedesca (Ddr) dopo la riunificazione del paese. Ed è il “governo” Tsipras che ha firmato un atto di questo genere (Memorandum III) e, con questo, ha firmato la sua fine. Gli analisti e i politologi che (ancora) osservano la Grecia in Europa o altrove dal lucernario dei loro media, alla fine dovrebbero capire in pieno ciò che il sondaggio pubblicato dal quotidiano di Syriza dice solo a metà: il governo Tsipras è, forse, il piú odiato dai greci nell’ultimo secolo, qui non si tratta piú di malcontento, qui si tratta di … odio. Peccato che l’odio solo rare volte sia costruttivo. Per fortuna ci sono momenti in cui ci mettiamo a filosofeggiare… o anche a ridere, davanti all’enormità oggi planetaria delle frodi con timbro tedesco (e, piú in generale, finanzocratico) che sono venute a galla a seguito delle sempre piú frequenti notizie sui noti problemi tossici della Deutsche Bank e, piú su larga scala, per l’agonia palese dell’Impero europeista.
Sulla pesante porta di una azienda ormai definitivamente chiusa al centro di Atene si può leggere «Solo Cristo è amico dell’uomo» e zNon depositate la vostra spazzatura qui», segno dei tempi, visto che non c’è piú niente da aspettarsi dai politici.
Sempre segni dei tempi. «In questa casa è morto il nostro poeta nazionale Kostis Palamàs nel 1943» si può ancora leggere davanti a una casa di Atene, sotto l’Acropoli; Palamàs apparteneva ad un’importante famiglia di persone colte che fecero la resistenza. Il 27 febbraio 1943 i funerali solenni di Palamàs furono teatro di un commovente appello alla resistenza da parte del poeta Angelos Sikelianos, dell’arcivescovo di Atene, Damaskinòs, e della folla che riprese in coro l’inno nazionale … che, al tempo, “nazionale” lo era davvero. Oggi però quella casa, quella del poeta, è in rovina, dimenticata da tutti da uno Stato (inesistente), e dal resto del paese che, anche lui, è in rovina.

Ci attendiamo il peggio, i medici (e gli altri amministratori coloniali) ben pagati dalle Ong (finanziate da Soros) arrivano e si sistemano a migliaia in Grecia, mentre i nostri medici, per sopravvivere, emigrano in massa (piú di 6.000 se ne sono già andati in Germania). Gli agenti immobiliari ci informano che numerose Ong e molti privati (europei, americani, cinesi e anche iraniani) cercano di comprare interi immobili abitativi, scommettendo che con la cosiddetta crisi dei migranti arriverà piú turismo (mentre il governo nasconde la vera consistenza delle cifre esatte).
La Grecia è diventata un luogo di … investimento, una zona cuscinetto in piena ebollizione. Il ridicolo Tsipras … armato di tutto il suo cinismo, ci si aggrappa … visto che alla fine , comunque, ci sono soldi, che la sua casta può drenare (cosí, del resto, farebbe qualunque altra casta, qui o altrove); tutti lo sanno e tutti lo dicono forte e chiaro, in Grecia: peccato che non sappiamo come reagire, si sente dire dappertutto. Lo dicono anche i pensionati greci … che continuano a essere spruzzati dalle solite sostanze chimiche che usa la polizia.
Ci attendiamo il peggio, come ci aspettiamo una (possibile?) guerra (oltre alla guerra economica che stiamo subendo da parte degli altri europei) soprattutto ora che la Turchia meta-kemalista di Erdogan torna a mettere in discussione i confini stabiliti dal Trattato di Losanna. Storia vecchia.

È ottobre. Estate indiana ad Atene, i turisti l’apprezzano, e se la godono i nostri animali adespoti, senza padrone!

2.10.2016

Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr Link : http://www.greekcrisis.fr/2016/10/Fr0531.html#deb

(immagine in evidenza: Di Sébastien Bertrand da Paris, France – Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3291601)

ATENE

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