Nea Polis

LA RESISTENZA DELLA CINA

Nanking_bodies_1937

Il 70° anniversario della vittoria cinese nella Guerra di resistenza contro l’aggressione giapponese, celebrata il 3 settembre a Pechino, è stato boicottato non solo dal Giapone, ma anche dagli Usa e da quasi tutti i governi dell’Ue (a Pechino solo loro esponenti di secondo piano). È lo stesso tentativo di negare la storia: vedi il 70° anniversario della vittoria sul nazismo, Mosca, 9 maggio.

Il fondo storico: la Cina degli anni trenta è uno Stato coloniale-semicoloniale, per opera di Giappone, Gran Bretagna, Usa, Germania e Francia. Nel 1931 il Giappone fa uno Stato fantoccio (Manchukuo) nel Nord-Est cinese. L’esercito nipponico attacca Shanghai nel 1932 e poi altre città; il Kuomindang di Chiang Kai-shek – al potere nel 1927 con un sanguinoso colpo di Stato, e sostenuto dagli anglo-americani, e da Hitler e Mussolini, pur alleati del Giappone – concentra i suoi attacchi contro le basi navali dell’Esercito popolare, diretto dal Partito comunista cinese, costretto nel 1934 a quella ritirata che Mao Tse-tung trasforma in una grande impresa politico-militare: la «Lunga Marcia».

Il Giappone attacca tutta la Cina nel 1937, occupa Pechino e Tianjin in luglio, Shanghai in novembre, Nanchino in dicembre – dove le sue truppe massacrano in modi orrendi oltre 300.000 civili. E oltre 10 città cinesi sono attaccate con armi biologiche. A questo punto, per iniziativa del Pcc, nasce il Fronte unito antigiapponese con il Kuomintang.

Nei seguenti 8 anni il Kuomintang, armato dagli Usa[1], da un lato combatte i giapponesi, pur in manaiera discontinua; dall’altro pone il blocco economico e militare alle zone dell’Esercito popolare, attaccandone in diversi casi le forze, e fa sí che vi si concentri l’offensiva giapponese: Chiang Kai-shek ordina a parte dei suoi generali di collaborare con i giapponesi.

Dal 1937 al 1945 il Partito comunista, cresciuto da 40.000 a 1,2 milioni di membri, conduce una guerra che logora l’esercito nipponico, estendendo le zone liberate a quasi 100 milioni di abitanti. Con i suoi oltre 35 milioni di morti, la Cina è determinante nella sconfitta del Giappone, che, battuto nel Pacifico dagli Usa e in Manciuria dall’Urss, si arrende nel 1945 dopo le atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Subito dopo, come deciso negli Usa, Chiang Kai-shek ritenta la presa del potere: ma le sue forze, armate e sostenute dagli Usa, si scontrano l’Esercito popolare di circa 1 milione di uomini e una milizia di 2,5 milioni, che hanno un vasto appoggio popolare.

Circa 8 milioni di soldati del Kuomintang vengono uccisi o catturati, e Chiang Kai-shek fugge a Taiwan sotto protezione Usa. Il 1° ottobre 1949 Mao Tse-tung proclama la Repubblica popolare cinese dalla porta di Tien An Men. Di fronte a questa, il 3 settembre, sono sfilate le forze armate di una Cina profondamente cambiata, ma che – come la Russia, gli altri Brics e decine di paesi presenti a Pechino con i loro massimi rappresentanti – indica la volontà di difendere la propria sovranità nazionale contro i rinnovati esistenti piani imperiali.

 

CB 

(Tratto da M. Dinucci, «il manifesto», 01.09.2015)

 

 

[1] In estrema e schematica sintesi: Chiang kai-shek appoggiò i cosiddetti «signori della guerra», governatori militari che favorivano i proprietari terrieri contro le rivendicazioni dei contadini; represse intellettuali ed esponenti del ceto medio favorevoli a una modernizzazione; utilizzò il Kuomintang – in cui aveva un ruolo preminente – per combattere i comunisti invece degli invasori giapponesi -sosteneva infatti che quella doveva essere una fase successiva. Mao era di altro avviso: organizzò un’azione  di lotta che partiva dalle campagne. Dopo una fase di contrasto all’interno del Pcc, di cui una parte sosteneva invece la necessità di partire dalle città in analogia con il Partito comunista sovietico, la strategia di Mao si rivelò vincente e si impose in tutto il partito.

 

Lascio un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.