Nea Polis

PER IL SALTO DI SVILUPPO

Il G20 di Bali (15-16 novembre) è sboccato come voluto da Shwab (presente, al pari – o forse di piú – degli esponenti dei diversi Stati…) per il Wef-Nwo: il “vertice” ha confermato – con tutto il resto, che qui non esaminiamo – lo strumento del GP come «passaporto vaccinale», verso l’Id generalizzata, insieme a prospettate nuove pandemie globali, unite al «riscaldamento globale» (che ci limitiamo, qui, a rilevare come un’altra strumentale truffa) e alle nuove «emergenze», immediate (v. le altre truffe della «transizione ecologica» e della, procurata,«crisi energetica») e prossime venture, nella linea di continua suite di shock emergenziali. Il programma e piano di Davos (vedi nota 1) vanno avanti.

Tali programma e piano hanno i loro motivi: le oligarchie globaliste sono l’espressione della conseguita massima concentrazione finanziaria (con intrecciati partecipazioni, controlli, imperativi nelle/sulle multinazionali e transnazionali), superiore al Pil reale di tutti gli Stati, di una dimensione tale che si può parlare di iper-capitalismo (ossia di massimo dispiegamento del capitalismo), in mano a poche migliaia di persone sotto il comando di poche decine, e tale concentrazione è tale che non vi può essere investimento a tassi di profitto adeguati (cioè procedere secondo il «motore» del capitale). E infatti, dopo una serie di crisi e di «bolle speculative» (avvenute sempre per sostenere il profitto “languente”), dopo la crisi del 2007-8 si è entrati in una condizione critica permanente, che è costantemente sull’orlo di esplodere: di qui, con la “conquista” di Stati e organismi sovrastatali (fusione senza confusione di ruoli e funzioni), la continuativa serie di «emergenze», di qui il “resettaggio” del mondo, usando da un lato il liberalismo scatenato (detto «neoliberismo») per estendere ancora la concentrazione, dall’altro l’eliminazione dello stesso liberalismo per il controllo-comando totale della popolazione, per irreggimentarla, alienarla su tutti i piani, ridurne il numero, onde assicurare in modo “automatico” il profitto possibile, ma soprattutto per cristallizzare l’accentramento del potere, il loro – donde il Great Reset: per perpetuarsi, e pereat mundus dum imperemus.

Va, però, tenuto ben presente che ai “punti” finali non ha apposto la firma la Federazione russa, lo Stato che copre un ottavo delle terre emerse, ricco di risorse del suolo e sottosuolo, deciso a non farsi soggiogare da Davos, che mantiene un capitalismo, sí, ma subordinato al suo controllo, e che sta raccogliendo su un’altra linea geo-politico-economico-strategica, quella del multipolarismo (contro il monocentrismo, ormai identificato con Davos), altri Stati nel BRICS (che è in ampliamento, anche se vari “affiliati” e “affiliandi” al BRICS appaiono “tentennati” e altri “opinabili”, come la Cina, che ha già realizzato un “Davos” al suo interno, ma lo conduce «in proprio»): la Russia, il massimo ostacolo, molto difficile da assoggettare per Davos, donde l’azione di contenimento strozzante sulla Russia stessa e la pressione per dissolverla, di cui la guerra in Ucraina, contro Davos-regime paranazista di Kiev, è l’ultimo “episodio” (da evidenziare come non manchi chi dice che Davos e Russia in realtà sono d’accordo per attuare il globale piano davosiano: la carenza di analisi geo-strategica, politica, economica, si fa sentire – con ricadute fuorvianti).

Questo per delineare il “quadro” complessivo e in tal “quadro”, precisamente la truffa pandemica – dopo “preparazioni” come gli allarmi della «suina», «aviaria», prima della «mucca pazza», poi «morbillo», e «meninginte», e «tubercolosi», e altri ancora, e le ripetute vaccinazioni di massa (dette) «anti-influenzali», nonché la sequela di «obblighi vaccinali» ai bambini – è stata la “chiave” con la quale è scattato il “colpo” di Davos a livello globale, e con la quale è stato accolto e applicato nella subalterna Italia.

La “chiave” utilizzata da Davos, con i suoi agenti, complici e collusi, su cui è scattato il “colpo”, è fornita dalla radicata ignoranza oscurantista di scienza, medicina, farmacologia “istituite”, per cui la “causa” delle (cosiddette) «malattie» è un «attacco», o esterno all’organismo (generalizzazione indebita della varia traumatologia), da parte di microrganismi, ossia batteri e virus (al plurale, virii, che non sono microrganismi, ma “pezzetti” di Rna o Dna, in sé non viventi), o interno, da parte di «cellule impazzite» e/o «maligne» (perché «impazziscano» diventando «maligne» non si sa, ma tant’è: il fracasso di «una, nessuna, centomila» presunte cause copre il silenzio). Contro tale «attacco», si usa odiosamente dire che il paziente «lotta», sostenuto da fieri medici – e, se decede, «non ce l’ha fatta». E su questa (piú che) colpevole ignoranza del corrente apparato scientifico, medico, accademico, farmacologico, istillata nella popolazione – insieme all’assuefatta assunzione continua di «assistenza chimica» (medicinali o para-medicinali) per ogni disturbo (reale o presunto, o provocato dalla stessa continua assunzione), alla credenza che batteri e virii “ci contagiano e ci ammalano e ci fanno morire”, all’abitudine “al vaccino” accreditato e ribadito fin dal livello accademico (“i vaccini salvano il mondo!”) – è stato possibile terrorizzare la popolazione (soprattutto nell’anglosfera e Ue, ma restringiamoci al nostro paese); e costringerla alle dannose (sul piano fisico e psichico) museruole, segregarla con le clausure, ammazzarla con tachirina, vigile attesa, ricoveri á la stordimento chimico (e altro magma) e intubazione (sopra i limiti di ossigeno “sparato”) in base ai «protocolli», per infine imporre un intruglio venefico (certo nemmeno sperimentato, come di recente dichiarato, ma, se pur lo fosse stato, sarebbe stato lo stesso: però avrebbe “sgarrato” nei tempi per il disegno di Davos), che già ha provocato una sequela di decessi e invalidazioni, comunque di debilitazioni e “ammalamenti” (classificati con «non c’è correlazione» o, al piú, ma di rado, «reazioni avverse»). Né è finita qui: lo scopo è la patologizzazione e medicalizzazione permanenti (con lo slogan, che pare saggio mentre è orwelliano, «prevenire è meglio che curare», dando per scontato che tutti sono malati o “ammalandi” – il dr. Knock della commedia degli anni venti del Novecento ha trionfato!). In base a ciò è stato imposto il Green Pass, ora «sospeso» – in parte: è sempre voluto in ospedali e Rsa –, ma che resta come strumento, perché è il prodromo del «passaporto vaccinale» e Id. E c’è “gente” che gira ancora con la museruola – vittime, ma anche complici (nei fatti) – ed enti che l’impongono ai dipendenti, o perfino a chi vi accede.

Dunque, poiché se si viene da lettere, storia e filosofia, non da medicina, farmacia, chimica, microbiologia, va scansato il “ma sei un medico o uno scienziato?», si rimanda a lavori scientifici che si sono assunti: quelli di Franchi, Lanka, Scoglio, Sartorio-Meloni 5LB (vedi nota 2) (ma va pur detto che, prima ancora di conoscere i primi dei lavori citati, dai precedenti “allarmi” e poi dal gennaio-febbraio del ’20, chi scrive può dire di aver colto – v. interventi pubblici e scritti – la «pandemia» come truffa e menzogna strumentale). Si espone, dunque, in estrema sintesi, rimandando ai referenti indicati, come si ritiene ci si debba porre sul “tema-Covid”:

  • La pandemia non è mai esistita, è stata inventata e “montata” a infame “arte”, alterando, dall’Oms fino alla Sanità italica, dati, cifre, dizioni, e stabilendo “cure” e «protocolli» perniciosi fino a essere letali (con “picchi” di decessi in aree, come quella di Bergamo, dove gli abitanti erano già stati sottoposti in massa al massacro di una mole di precedenti vaccinazioni), allo scopo di porre sotto vessatorio controllo e comando l’intera popolazione (ivi compreso il diktat dello «spopolamento»).
  • Il “terribile” sars-cov-2 – con le sue successive presunte «varianti» – non è mai esistito, com’è attestato dal fatto che nessuno lo ha mai isolato (né i precedenti virii), poiché l’implementazione (metodo costante) non isola alcunché (e cosí è per il presunto virus-chimera «ingegnerizzato» aut similes, perché allora li si conoscerebbe e isolerebbe, avendoli prodotti), mentre ciò che si individua, con microscopio “super”, sono solo usuali esosomi infracellulari, volti ai costanti rapporti interni all’organismo, e che si attivano, in particolare, quali interne “comunicazioni” in condizioni di alterazioni specifiche, né sono in quanto tali “causa” di niente – analogo “discorso” riguarda quei microrganismi che, questi sí, sono i batteri e i micotici, che ora qui si tralascia (dicendo unicamante che sono funzionali all’organismo e suoi elementi costituivi, soltanto se ne deve ridurre la proliferazione in date condizioni di alterazione di dati organi).
  • L’uso dei «tamponi» & test Pcr, oltre al fatto che i «tamponi» stessi sono solo strumenti di ricerca e non strumenti diagnostici, non “trova” niente (se non quanto si vuol loro attribuire), quindi sono test “farlocchi” (ma utili per vessare), né, di conseguenza, esistono i «contagi» “da virus”, mentre i tanti «casi», artatamente «registrati», sono tutt’altro e costituiscono solo (come dice sempre Scoglio) «paura piú influenza» – spavento (indotto e rimbombato) piú «sindromi influenzali» (di vario tipo e per varie ragioni, su cui qui non entriamo qui in merito, poiché le «malattie» sono “altra cosa” da ciò che comunemente si pensa).
  • Il cosiddetto «vaccino anti-Covid» non è altro che un intruglio venefico (surrettiziamente proposto e imposto), il cui mRna viene respinto dalle cellule dell’organismo, ma i cui soli «antigeni» (al di là dei discorsi sulla «proteina Spike» e sul «grafene», tutti da mettere sotto verifica) costituiscono una bomba tossica (cito ancora da Scoglio), che si diffonde in tutto l’organismo, concentrandosi in particolare in alcuni organi specifici (fra cui quelli riproduttivi, fegato, cervello), e induce “reattività” che vanno dal decesso all’invalidità, alla patologizzazione-medicalizzazione permanente, confermandosi come «arma di distruzione» (=spopolamento) di massa (con duplice ricaduta: iper-profitti forzosi, e sottratti al “resto” – pur senza risolvere, anzi accentuando, il circolo vizioso in cui si trovano le oligarchie globaliste –, per la Big Pharma e riduzione della popolazione, in primo luogo dell’anglosfera con annessi e connessi), e tale “reattività” si accresce quanto piú si accumulano successive «dosi vaccinali» («dosi», come per i tossici…) – tanto piú se si combinano con altre «vaccinazioni» (che andranno diventando, tutte, a mRna). Va ora aggiunto, per gli intrugliati che arrivano a questa comprensione, di non procedere né con altre dosi, né con altri tipi di «vaccini», perché si può fare qualcosa per aiutarne la disintossicazione (non si sviluppa qui tale tema).
  • Corollario per quanto riguarda i vaccini in sé, anche “tradizionali”, su cui va rilevato che si tratta, a partire dal truffatore Louis Pasteur – al quale Antoine Béchamp e Claude Bernard si contrapposero validamente (ma furono ambedue ignorati, et pour cause) –, di un’idea demenziale e una pratica criminale, che già provocò la moría di vaiolo, arrivando fino alla cosiddetta «spagnola», e che contro la «polio» (come riconobbe, infine, Albert Sabin, autore del relativo «vaccino») come minimo non serve a nulla (se non la provoca), ed è lo stesso per i vaccini contro le «sindromi influenzali» e altre «sindromi» ancora. Ma sono idea e pratica tanto fattive per l’investimento di capitale e per il controllo-comando statale (infatti, istituti vari si “intitolano” a Pasteur e il “vaccinismo” è dogma imposto dagli studi accademici). Il che è, appunto, avvenuto per il disegno mondiale di Davos, assunto in maniera servile e delinquenziale in Italia.

Questo va affermato, sostenuto e proclamato, rispetto a tutto l’“armamentario” pseudo-scientifico, pseudo-pandemico, museruolistico, clausoristico, tamponistico, contagistico, casistico, vaccinistico, greenpassistico: attacco duro e deciso, frontale, contro ogni concessione, conciliazione, ricerca di una “via di mezzo”. “Negazionismo!”, può dire il covidiota, o l’ignorante (pur “titolato”), o l’“interessato”, di turno. Risposta: “siamo contro chi nega la ricerca scientifica e si rifà a una pseudo-scienza corrotta, e sí, si accetta la posizione di «no vax», dato ciò che sono i vaccini e questi nello specifico – negazionismo è negare questa realtà e quindi sostenere (coscientemente o nei fatti) l’operazione degli agenti italici del golpe globale, con i loro adepti, complici e collaborazionisti”.

Ma, se si porta avanti questa posizione, è chiaro che tutto ciò rimanda a molto “altro”. In primo luogo: si può accettare una Sanità (sia «pubblica»=statale a profitto indiretto, sia «privata»=a profitto diretto, sia mezza-e-mezza=un po’ privatistica e un po’ no) con questo “impianto” anti-scientifico, con questa medicina accademica, ospedaliera, corrente, con questa farmacologia, con la massa di questi medici e Oo Ss.? Maggiori investimenti per questa Sanità e addetti, aumentando questo pozzo senza fondo di costi? Domande retoriche: è inaccettabile, e lo si è platealmente dimostrato (né è “faccenda” solo italica: si ricordi che lo sciopero di sei mesi dei sanitari nei Paesi bassi ebbe l’esito di…migliorare del 60% la salute della popolazione). È un tirannico monstrum oppressivo, con le sue ossessive «analisi» e le sue disposizioni dispotiche e demenziali, e debilitante, e letale (v. i casi usuali, anche pre-truffa pandemica, di «mala sanità» e v. la quantità di decessi iatrogenici). Per delineare solo “qualcosa” di quanto occorre – oltre all’abolizione degli ordini dei medici e Oo Ss. che sono soltanto tentacoli del monstrum – una profonda e radicale trasformazione di pensiero scientifico e attitudini sanitarie, il potenziamento del solo apparato utile, i «pronto soccorso» (traumatologia, interventi di urgenza, rianimazione), mentre la massa delle strutture va contratta e, per chi davvero occorre, tradotta in “loci” piacevoli di degenza.

Però la Sanità è comunque un apparato di Stato (diretto e connesso come para-statale), dunque abbiamo un apparato statale che, in quanto tale, si è allineato con il disegno e piano di Davos assunto dal potere statale in Italia, in particolare con le sconce disposizioni di successivi governi e nello specifico dei titolari del ministero della Sanità – vi sono medici e Oo Ss. che non hanno accettato e hanno subito una dura repressione, ma sono una minoranza, un’eccezione che conferma la “regola” del corpus della Sanità; il che vale per diversi scienziati, che si sono opposti alla narrazione anti-scientifica e alla complicità con l’accettazione di Davos, ma non certo per l’insieme delle istituzioni scientifiche, accademiche, ospedaliere, sanitarie, che si sono allineate.

È evidente che non è soltanto “questione” della Sanità. Si ripete spesso il termine Deep State, «Stato profondo», cioè assestato, consolidato, che resta e decide al di là di parlamenti e governi. Ma quale «Stato profondo»! Quando tutte le istituzioni (governi e parlamento, nonché presidenza della Repubblica), tutti i ministeri e gli apparati ministeriali, tutti i corpora statali – oltre alla Sanità, la Magistratura (i pochi magistrati coraggiosi, che hanno tenuto fede alle garanzie e diritti sanciti dalla Costituzione, si contano sulle punte delle dita, mentre il “grosso” dei magistrati ha concordato o ha avallato con il silenzio-assenso), l’Istruzione (scuola e università: anche qui, docenti e insegnanti, e addetti scolastici che si sono opposti sono una minoranza, valida ma sempre tale), le Forze armate (idem come sopra, mentre, in particolare quelle a uso interno, hanno compiuto vessazioni e repressioni davvero infami), le articolazioni statali, dalle Regioni ai Comuni – si sono coalizzati e combinati nell’assumere e sostenere il disegno e piano di Davos. Dei media (tv e stampa), supportati per via diretta o indiretta, sempre dallo Stato, è anche inutile dire (di nuovo con poche eccezioni, che sono utili, ma servono anche a tener aperto un ri-accreditamento all’apparato mediatico come tale).

Tutti questi corpora non possono che essere sottoposti a una trasformazione radicale – e indicarne anche solo “qualcosa” esorbita eccessivamente da questo intervento, ma va messo in piena evidenza che in Italia non c’è un Deep State da “incolpare”: se qualcosa di «profondo» c’è stato e c’è, si tratta del “dissenso” minoritario presente in tali corpora; per il resto c’è lo State, lo Stato. E sotto il “colpo” globale scatenato da Davos e assunto dal “personale politico” e dall’insieme statale in Italia, è giunto a conclusione il processo pluridecennale (in particolare dagli anni ottanta del Novecento in poi) di trasformazione del potere statuale, via via modificando e oltrepassando la statuizione data dalla Costituzione (non entriamo qui in merito ai suoi limiti e contraddizioni già ab origine, e ricordiamo comunque il dato di fondo che l’Italia resta subalterna a partire dalla sconfitta nella II Guerra mondiale). È cresciuto al suo stesso interno un accentramento del potere dello Stato in connessione con il potere “altrui”, che infine, è “esploso alla luce”, usando resti costituzionali, mettendone in “non cale” altri, distorcendone altri ancora (solo qualche parziale es.: una presidenza della Repubblica di 14 anni, il «titolo V», il Fiscal Compact in Costituzione, la sequela di dpcm e dl che il parlamento di yes men/women approva o su cui tace, disposizioni chiaramente anti-costituzionali lasciate andare in opera…). E si è stabilito un regime neo-totalitario, i cui governi sono soltanto delle giunte di gestione, che proseguono sulla stessa linea di Davos (i “ricambi” servono a “lenire” qualcosa, illudendo la “gente” su mutamenti reali): il fine sostanziale, specifico per l’Italia, del disegno e piano di Davos è lo spopolamento del paese, con sostituzione anche etnica della popolazione restante, la distruzione del vitale tessuto (non solo economico, ma anche sociale, e culturale) della media, piccola, piccolissima produzione e distribuzione, ivi compreso il comparto agro-alimentare (oltre all’assorbimento dei complessi maggiori), il controllo-comando sugli abitanti restanti e futuri (Id e «reddito universale»), l’annientamento di ogni storicità, cultura, società, della stessa antropicità – per lasciare l’Italia come piattaforma geo-strategica in mano a Davos, gestita dal regime neo-totalitario interno che a Davos risponde: e l’Italia è posta importante (e da tempo: altro che “povera, piccola Italia, che deve rimettersi ad altrui!”), per la sua storia, la sua natura, le sue potenzialità, la sua collocazione – cerniera con l’Europa e al centro del Mediterraneo, che resta un crocevia mondiale, e chi ne può avere il controllo, controlla mezzo mondo.

Tutto ciò si è posto, e si pone, a partire dall’“attentato-Covid” secondo il disegno e piano di Davos. E l’attentato è complessivo: le singole “questioni” sono soltanto “nodi” in cui si articola. E va affrontato complessivamente, situando la battaglia sugli specifici “nodi” nel loro “quadro”: che è contro un regime neo-totalitario al servizio “altrui”, in cui si congloba l’inderogabile necessità di fuoriuscita dalla Nato e dall’Ue-€, nonché da organismi internazionali come l’Oms, e dai diktat mondiali venturi – e solo cosí si può affermare ciò che necessita: l’indipendenza e autonomia dell’Italia, ossia la sovranità del nostro popolo nel nostro paese.

Donde una campagna continuativa che coinvolga, e vi apporti consapevolezza, il blocco sociale già esistente, oggettivamente ma non soggettivamente: chi lavora, chi ha lavorato, chi intanto studia, chi è pseudo-indipendente, chi ha una piccola attività ed è sotto minaccia, chi comunque opera senza voler opprimere e sfruttare gli altri, chi vuole una vita libera, chi vuole un “avvenire” (e non il devastante futuro di Davos e dei suoi agenti).

Quanti possono (possiamo) essere? Una decina di milioni sono coloro che hanno respinto, a ogni costo, intruglio venefico e GP; un’altra decina quelli che sono caduti sotto le vessatorie imposizioni, ma si sono fermati (dopo la prima dose dell’intruglio, e anche dopo la seconda): una ventina di milioni. Piú tutti quelli che, pur non avendo capito, e avendo ceduto, si aspettano qualche significativo cambiamento. È una minoranza? Sí, sul piano dei meri numeri. No, sul piano delle potenzialità attive, essendo il resto una massa amorfa. Ma adesso quello che si può chiamare movimento di opposizione-resistenza è una “galassia” franta in 1000 e 1 “pezzi”, e anche di piú, con le idee poco chiare, o parziali, o anche sbagliate, e con ampie azioni di strumentalizzazione da parte di vari “soggetti”: la confusione regna sovrana – donde la presente stasi. Bisogna fuoriuscirne da ora, come preparazione – perché la battaglia continua, è in pieno corso. Perciò anche operazioni su uno dei “nodi” – come l’“operazione-critica-Covid” – deve non solo puntare a far piena chiarezza, ma situarsi nel “quadro” complessivo. E per riunificate e potenziare il movimento occorre chiarire bene che siamo di fronte a un regime neo-totalitario (al servizio “altrui”) che va abbattuto, e precisamente perciò il movimento deve rivendicare a sé il potere. E per questo deve essere stimolato a comprendere, perché ha bisogno di tutta la sua intelligenza – su tutti i “nodi” e temi sono sul tappeto, e sul “quadro” complessivo –, e a organizzarsi, perché ha bisogno di tutta la sua forza (si parafrasa qui un’antica citazione). Come? Proponendone e promovendone, a partire da quanto ancora c’è, e resiste (e superando la frammentazione in partitini, gruppi, formazioni varie), l’auto-determinazione come auto-istituzione di popolo sovrano – il che comporta assemblee locali e regionali, “centrali” di raccordo locali e regionali, raccordo nazionale e “centrale” nazionale (con “referenti” di ogni “centrale” sostituibili in qualsiasi momento, se ve n’è motivo).

Sono idee e visioni che non “marciano da sé”, non si generano, non procedono? Si preferisce continuare l’opera di protesta, contro-informazione, denuncia su questo o quel “nodo”? – evitando, chissà quanto coscientemente e/o come spinta non cosciente, un compito che si intuisce enorme? Bene, tutto quanto si fa “contro” è utile e fattivo, ma cosí si continua in una difensiva, per di piú parziale, rispetto a un’offensiva che prosegue appieno. Insistiamo anche, e invece, a portare la direttrice indicata, magari utilizzando anche noi, di fronte a resistenze, sviamenti, non-ricezione, quella che si chiama «finestra di Overton», ossia ponendo e ri-ponendo la direttrice indicata, dicendola e ripetendola, spiegando e insistendo, e cosí il “tema” si potrà porre, e imporre, nel dibattito, aprendosi ad attuazioni.

È questo un percorso piú che arduo, difficilissimo, che adesso punta su ridotte possibilità, ma necessario – se non si intende andare alla sconfitta, e infine accettarla. E si auspica che questa prospettiva venga assunta fin da questa iniziativa che parte con l’“operazione-critica-Covid”.

Nota 1 Gli esponenti delle oligarchie globaliste, finanziarie e multinazionali, sbocco dell’iper-capitalismo, con il loro Wef-Nwo e la loro presa negli/sugli Stati dell’«anglosfera», Usa/Nato e UK, Ue, oltre ad Australia e Nuova Zelanda, nonché Israele, e il Giappone, e organismi sovrastatuali come Onu, e Oms, si ritrovano a Davos, donde ne propongo la sintesi con il termine di Davos – e di davosiani per tutti i seguaci e i sostenitori.

Nota 2 Fabio Franchi, La catastrofe provocata dal virus che non c’è, pubbl. in proprio (scaricabile via Internet), 2020; Stefano Scoglio (che riprende i lavori di Stefan Lanka e di molti altri ancora, oltre a esporre i suoi), A-pandemia, Dalla falsa scienza alla piú grande truffa della storia, Poliphylia, 2021; Mauro Sartorio ed Eleonora Meloni, 5 Leggi Biologiche Magazine (Internet e IBS librerie), che procedono dalla teoria della «nuova medicina» di Ryke Geerd Hamer (e lo stesso testo di questo autore, Testamento della nuova medicina…). A proposito di tali autori, si ricorda che quando si tratta di teoria – in ogni campo – non si parla di ciò che si dice comunemente, “in teoria…”, cioè un “discorso” astratto, poco relato con il reale, bensí dell’esito di un’ipotesi, che si struttura in tesi (teoria) se comprovata. Di fronte a questa, va esperito se sia «falsificabile», ossia confutabile in tutto o in parti decisive, per cui va respinta; oppure, se risulta «non falsificabile», in coerenza con l’onestà intellettuale e scientifica, va assunta – il che non significa fermarsi alla teoria in questione, ma procedere poi ulteriormente, però su solide basi comprovate di questa stessa teoria: è colpa non conoscerla, scrollarsene le spalle continuando a dire “altro”, continuare a sostenere quanto è “istituito” con modifiche parziali e/o specifiche – è colpa di lesa scientificità e di subalternità allo «stato di cose presente». Ma questo è quanto, e abbiamo sempre i sostenitori del virus (o dei virii) quali “cause di malattia” – con lo strascico di chi afferma “il virus c’è, guai a negarlo” (quindi ci sarebbe davvero la pandemia?!), solo è “da affrontare altrimenti” – e (cito da Scoglio) i «diversamente vaccinisti», per i quali “il vaccino protegge per un paio di mesi, poi decade”; “quelli tradizionali potevano andare, gli attuali no”, e cosí via, sempre all’interno di quella koiné, che ritiene – in modo a-scientifico, ma “interessato” – batteri e virii come “cause”, e vaccini “ben fatti” come «salvifici».

MM

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