Nea Polis

SULLA FINTA “GUERRA CIVILE” IN SIRIA

(Testo originale: http://www.voltairenet.org/article194622.html)

Gli jihadisti di Aleppo-Est sono stati autorizzati a raggiungere, a loro scelta, Idleb (Al Qaeda) o Rakka (Daesh), o possono costituirsi prigionieri. Sono portati a destinazione con autobus, sotto responsabilità di Siria e Russia, e alla presenza di rappresentanti dell’Onu. Alcuni hanno tentato di fuggire mescolandosi alla popolazione civile. Al momento dell’identificazione di 120.000 abitanti, i servizi di controspionaggio ne hanno identificati e arrestati oltre 1.500. Il deputato e presidente della Camera di commercio di Aleppo, Farés Shehabi, ha pubblicato una prima lista non esaustiva di 14 ufficiali stranieri fatti prigionieri nel bunker della Nato. Sono:

Mutaz Kanoğlu, Turchia

David Scott Winer, Stati Uniti

David Shlomo Aram, Israele

Muhamad Tamimi, Qatar

Muhamad Ahmad Assabian, Arabia saudita

Abd-el-Menham Fahd al Harij, Arabia saudita

Islam Salam Ezzahran Al Hajlan, Arabia saudita

Ahmed Ben Naoufel Al Darij, Arabia saudita

Muhamad Hassan Al Sabihi, Arabia saudita

Hamad Fahad Al Dousri, Arabia saudita

Amjad Qassem Al Tiraoui, Giordania

Qassem Saad Al Shamry, Arabia saudita

Ayman Qassem Al Thahalbi, Arabia saudita

Mohamed Ech-Chafihi El Idrissi, Marrocco

Si tratta di ufficiali che hanno declinato le loro generalità. Evidentemente, ci sono altri prigionieri che rappresentano altri Stati coinvolti nella guerra contro la Repubblica araba siriana. Conformemente alla Convenzione di Ginevra, non saranno pubblicate immagini. A febbraio 2012 una quarantina di ufficiali turchi e una ventina di ufficiali francesi erano stati restituiti all’esercito di provenienza, grazie sia all’intermediazione di Mikhail Fradkov (direttore dell’Intelligencerussa), sia all’intervento diretto alla frontiera libanese dell’ammiraglio Edouard Guillaud (capo di stato-maggiore francese).

(immagine in evidenza: By Craig Jenkins [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons)

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